Gabrovec: Solidarietà con le popolazioni colpite della Slovenia

Il black-out energetico diffuso potrebbe protrarsi per parecchi giorni se non settimane

Il vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha incontrato ieri a Ljubljana il capo della Protezione civile della Repubblica di Slovenia Srecko Šestan e il direttore della stessa struttura Darko But. Gabrovec ha innanzitutto espresso la piena solidarietà della nostra regione alla vicina repubblica ed alla popolazione colpita da nevicate ed un gelicidio di eccezionale portata facendo saltare collegamenti stradali ed elettrodotti. Il vicepresidente Gabrovec ha spiegato agli interlocutori la situazione altresì difficile nel Friuli Venezia Giulia che in questi stessi giorni affronta parecchie difficoltà e preoccupazioni dovute alla neve nelle zone di montagna e al livello critico dei corsi d’acqua in pianura. Per questo motivo – ha spiegato Gabrovec – sono limitatissime le possibilità da parte della Regione FVG di rispondere alle richieste di aiuto che la Slovenia ha attivato attraverso i canali europei ed ai quali hanno prontamente risposto numerosi stati a cominciare dalla vicina Austria. Quest’ultima ha inviato alla Slovenia alcune decine di grandi generatori di corrente elettrica, personale specializzato e numerose squadre di volontari.
Il capo della Protezione civile Šestan ha espresso profonda gratitudine per l’iniziativa lanciata all’associazione di categoria degli imprenditori agricoli in FVG Kmecka zveza/Associazione agricoltori grazie alla quale si stanno raccogliendo tra i privati generatori in prestito per aiutare specialmente le abitazioni in zone isolate. Il black-out energetico diffuso potrebbe, infatti, protrarsi per parecchi giorni se non settimane.
Šestan e Gabrovec si sono trovati concordi sulla necessità di implementare ulteriormente la collaborazione transfrontaliera. “L’Italia e la Slovenia hanno già in essere numerosi accordi bilaterali – ha ricordato infine Gabrovec – ma per i casi di necessità immediata e di mutuo soccorso  bisognerà sviluppare ulteriormente canali più diretti tra le istituzioni locali in quanto queste possono rispondere molto meglio alle urgenze più immediate”.