Sanità: Conficoni (Pd), bilanci aziende floridi, Regione ridistribuisca gli utili e rafforzi sistema pubblico

Nonostante la prospettiva nera sui conti della sanità, fatta lo scorso anno da Fedriga, i bilanci d’esercizio 2020 delle Aziende sanitariesi sono chiusi tutti in utile

16.07.21 «Nonostante la prospettiva nera sui conti della sanità, fatta lo scorso anno dal presidente Fedriga, i bilanci d'esercizio 2020 delle Aziende sanitarie territoriali e degli Irccs del Fvg si sono chiusi tutti con un sostanziale utile, con casi limite come quello dell'Asfo dove pare si sia guardato più ai conti che all'erogazione di servizi. Ora, a fronte delle esigenze e necessità per affrontare non solo eventuali emergenza future, ma anche il recupero di prestazioni, è necessario che la Regione riassegni gli utili alle Aziende per contribuire a rafforzare la sanità pubblica». Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Nicola Conficoni, componente della 3ª commissione Salute, commentando i bilanci di esercizio 2020 delle tre aziende sanitarie (Asugi, Asufc e Asfo) e dei due Irccs (Burlo Garofolo di Trieste e Cro di Aviano) e annunciando un ordine del giorno collegato al prossimo assestamento di bilancio, attraverso il quale chiederà alla Giunta l'impegno a riassegnare gli utili alle Aziende.
«Dai giorni in cui Fedriga lamentava una situazione economica di assoluta difficoltà, senza la possibilità di fare alcuna programmazione, minacciando addirittura di non poter nemmeno pagare gli stipendi a medici e operatori sanitari, siamo arrivati a oggi dove, oltre a trovarci di fronte al più ricco assestamento degli ultimi cinque anni, registriamo un utile nei bilanci delle aziende» commenta Conficoni ponendo l'accento sul caso dell'Asfo: «A Pordenone abbiamo l'esempio negativo più forte, con un utile di ben nove milioni, nettamente al di sopra di quello dell'Asufc (3milioni700mila euro) e nemmeno paragonabile con gli utili di Asugi (77mila euro)».
Secondo Conficoni, «tra tempi di attesa inaccettabili e incompatibili con le necessità di cura delle persone, servizi carenti, tagli al volontariato che offre servizi socio assistenziali e non ultima la carenza di personale, l'Asfo, con i suoi vertici aziendali, continua a dimostrare più attenzione ai conti che alla cura delle persone. L'imbarazzante utile accumulato, dunque, si riassegni alle Azienda e in particolare all'Asfo, in modo che si dia un seguito alle promesse fatte dall'assessore Riccardi e anche dal sindaco di Pordenone Ciriani. La sanità pubblica va rafforzata e questo è il momento di dare un segnale concreto».