Sanità: Da Giau (Pd), centro obesità Montereale non riconosciuto dall’Asfo

Interrogazione in Consiglio regionale: «L’azienda ha dato parere negativo, resta dunque l’affido al privato»

20.05.21 «Sul progetto di un centro di prevenzione e cura dell'obesità, che la giunta comunale di Montereale ha inserito come prioritario nel piano triennale delle opere, non solo non esiste alcuna previsione da parte dell'Asfo, ma c'è addirittura un parere negativo che la stessa azienda sanitaria ha dato per la mancanza di una struttura adeguata per la completa operatività del setting ospedaliero e di un approccio multidisciplinare. Questo porta dunque a ritenere che se una struttura nascerà sarà affidata al privato». Lo afferma la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau a margine dell'interrogazione presentata alla Giunta regionale per fare chiarezza su quale fosse la programmazione per il centro di prevenzione e cura dell'obesità a Montereale annunciato dall'amministrazione comunale del territorio. «La risposta fornita dall'assessore alla Salute, Riccardi, conferma tutte le perplessità avanzate dall'opposizione consiliare di Montereale. Lo stesso assessore ha sottolineato che centri di questo tipo (di cui uno presente in Fvg nell'Asugi e in Veneto a Padova nel dipartimento di nutrizione dell’ospedale) per poter svolgere un'efficace azione sia di prevenzione che di cura, devono far interagire professionalità diverse: chirurghi bariatrici, psicologi, dietologi e nutrizionisti». A fronte delle notizie contenute nella risposta dell'assessore, continua Da Giau, «non si possono che condividere le preoccupazioni espresse dalle opposizioni di Montereale rispetto a un progetto che non si inserisce in alcuna programmazione specifica e come tale rischia di non cogliere esigenze reali della popolazione ma anzi di trascurare quelle più urgenti. È infatti grave che, a fronte dell’inserimento di questo progetto nel piano triennale delle opere, sia stato stralciato l’altro progetto di uguale importo che prevedeva la realizzazione del poliambulatorio che medici di medicina generale e cittadini invece chiedono insistentemente»