La scuola deve tornare a essere centrale nell’agenda politica regionale per garantire alle nostre ragazze e ragazzi la certezza di arrivare a settembre con una didattica pienamente in presenza e in sicurezza.
«È necessario avviare il lavoro ora per non arrivare a settembre impreparati come siamo arrivati ora. Si parta dal necessario ascolto di dirigenti scolastici e operatori della scuola, quelli che la conoscono e la vivono ogni giorno, si ridia attenzione agli istituti comprensivi e ai Comuni. Il nodo dei trasporti deve essere risolto definitivamente senza assurde differenziazioni degli orari di ingresso: siamo una piccola regione da 1,2 milioni di abitanti dove organizzare il trasporto scolastico non è così difficile e non possiamo certo farci trovare nuovamente impreparati». E ancora, «è importante rafforzare il tracciamento e la prevenzione nelle nostre scuole con test e tamponi gratuiti per studenti e loro famiglie e pensando a task force specifiche per la scuola all’interno dei dipartimenti di prevenzione. È necessario rendere concreta la digitalizzazione della scuole aiutandole anche nella costruzione delle reti al proprio interno. L’esperienza della pandemia ha ulteriormente mostrato i limiti di un dimensionamento che chiude classi e aumenta la numerosità di altre nonché di una edilizia scolastica datata nel tempo e non in linea con il nuovo svolgersi della didattica. Dobbiamo pensare spazi per nuove esigenze e su questo bisogna intervenire subito sugli edifici scolastici, permettendo gli interventi anche ai piccoli comprensori di montagna». Le nostre proposte, concludono Da Giau e Shaurli, «sono state presentate anche attraverso degli specifici emendamenti all'Omnibus in questi giorni in Aula, con i quali chiediamo, tra l'altro un contributo all'Ufficio scolastico per l’implementazione e gestione delle reti informatiche nelle scuole e ai Comuni per la realizzazione di impianti di ventilazione forzata e depurazione dell'aria in mense e palestre, luoghi in cui le mascherine non sono utilizzate. Chiediamo infine alla Regione di contribuire al rafforzamento delle attività doposcuola, anche attraverso i patto di comunità e la scuola integrata».