Ripartenza: dal Pd contributo innovativo per reali prospettive al Fvg

21 punti presenti nel documento sottoposto al Consiglio sono condivisibili, anche se alcuni interventi previsti sono riferibili alla normale attività degli assessorati.

 27.04.21 «La portata eccezionale del Recovery plan, insieme alle risorse legate alla programmazione europea, cambierà l'economia dell'Europa, dei suoi Stati e delle Regioni. In occasione del tavolo sulla terza ripartenza, avviato grazie alla mozione 203 presentata dal gruppo Pd e concluso oggi con l'approvazione della proposta di risoluzione, abbiamo dato il nostro contributo attraverso un documento innovativo, rispondente ai criteri previsti dal Recovery e che potrà dare alla società e al sistema del Fvg reali prospettive di ripartenza». Lo affermano i consiglieri regionali del Pd in occasione dell'esame, oggi in Aula, della proposta di risoluzione per la terza ripartenza a proposito delle linee guida del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
«I 21 punti presenti nel documento sottoposto al Consiglio sono condivisibili, anche se alcuni interventi previsti sono riferibili alla normale attività degli assessorati. Resta tuttavia da capire quale sarà la reale gestione di fondi e la governance del Pnrr: se il sistema delle Regioni e delle Autonomie locali avrà un ruolo al tavolo che definirà gli interventi, allora il lavoro svolto dal Consiglio avrà un senso. Diversamente, se il Governo avocherà a sé la regìa degli interventi, allora la strada per raggiungere gli obiettivi previsti sarà in salita». Infine, «nelle due delibere di Giunta che trattano del Pnrr, a nostro avviso mancano le priorità di intervento e una chiara visione sugli orizzonti che si vogliono raggiungere. Solo le ultime audizioni degli assessori all'ambiente e infrastrutture hanno permesso di definire in parte tempistiche e priorità. Da parte nostra abbiamo scelto di intervenire su questioni non contemplate dal documento della Giunta, con interventi caratterizzati da un'innovazione e concretezza che possa dare reali prospettive per il sistema Fvg».

CONTRIBUTI GRUPPO PD:

«Il nostro contributo si è concentrato su sei punti qualificanti: 1) la Sanità con la creazione delle “Case della salute”, luoghi per potenziare la rete dei servizi sociosanitari e assistenziali, da realizzare in ogni distretto e ambito per garantire standard di salute adeguati in tutto il territorio regionale; 2) le Imprese, con l'estensione anche agli immobili produttivi del Superbonus 110% per gli interventi legati al miglioramento energetico e termico, oppure alla riduzione del rischio sismico; 3) il Turismo, con interventi di riconversione dei poli montani per potenziare le strutture a disposizione del turismo estivo e in una direzione completamente green ed ecostenibile. E ancora il potenziamento della viabilità ciclabile lungo il corso del Tagliamento (integrata con tecnologie 5S e LTE) e il recupero del patrimonio immobiliare abbandonato e in disuso e degrado, prevedendo l’estensione del Superbonus 110% anche alle imprese ricettive regionali; 4) le bonifiche e il recupero degli edifici e delle aree militari già dismesse o di futura possibile dismissione, attraverso un piano regionale che intervenga sui 400 siti presenti in Fvg con progettualità condivise tra Stato e Regione, e con il coinvolgimento degli enti locali su cui questi ricadono, al fine di dare una nuova e utile destinazione; 5) la Montagna, estendendo, anche in questo caso, il Superbonus 110% al sistema dell'accoglienza diffusa nell’ottica di una valorizzazione paesaggistica e urbanistica dei centri e dell’architettura montana. Accanto agli interventi già previsti sulla viabilità interregionale e transfrontaliera, introduciamo la necessità di sostegno alla viabilità minore, come l'accesso ai fondi agrari e boschivi, fortemente connessi allo sviluppo dei territori montani. Infine, riteniamo necessaria un'azione per l’efficientamento del ciclo integrato dell'acqua, attraverso la dismissione di piccoli depuratori e l'investimento su centri di depurazione ma con sistemi moderni e tecnologicamente avanzati; 6) l'Istruzione e la ricerca, settori in cui, dove è necessaria una ridefinizione dei modelli organizzativi e didattici, che va sostenuta con interventi volti all'ampliamento e alla modernizzazione degli spazi».