Che Insiel adotti una politica di contenimento dei costi è condivisibile, mase anziché pagare un canone di locazione a unaltra società partecipata dalla Regione i soldi dellaffitto finiscono a un privato, il risultato non può essere considerato ottimale
«Che Insiel adotti una politica di contenimento dei costi è condivisibile, mase anziché pagare un canone di locazione a un’altra società partecipata dalla Regione i soldi dell’affitto finiscono a un privato, il risultato non può essere considerato ottimale. La Regione, dunque, avrebbe dovuto favorire un punto di incontro tra il Polo e Insiel o perlomeno trovare unedificio pubblico ove quest’ultima traslocasse la sede. Il mancato reperimento di uno spazio di 100 metri quadratinell’ambito del significativo patrimonio immobiliare che Regione e Comune hanno a Pordenone desta non poche perplessità. L'impressione è che ancora una volta abbia prevalso quella trascuratezza che la Giunta Fedriga ha dimostrato in altre occasioni» afferma Conficoni. «Annunciando che il Comune capoluogo e lo stesso Polo stanno collaborando con Insiel per arrivare a una soluzione alternativa, l’assessore Callari ha di fatto riconosciuto la fondatezza della nostra obiezione. A maggior ragione perché Pordenone oggi è l’unico capoluogo della regione ove Insiel non ha una sede, l’auspicio è che alle parole seguano fatti concreti nell’interesse della comunità».