Dopo un’attesa di oltre tre mesi, l’audizione sulla situazione della scuola, dalla ripartenza a settembre a oggi, è stata deludente.
«Spiace innanzitutto constatare l’interpretazione data all’audizione in commissione» commenta Da Giau. «L'intento non è mai stato inquisitorio, né certamente un'occasione per esprimere giudizi rispetto a chi si è prodigato per il funzionamento della scuola in questo periodo difficile. Dietro alla nostra richiesta c'era la volontà di aprire un confronto costruttivo, condividendo non solo numeri (seppur importanti), ma anche esperienze su come è stata affrontata la situazione. Ritenevamo fondamentale la presenza dei dirigenti scolastici proprio per avere la visione di chi ha operato sul campo e fronteggiato fattivamente le difficoltà dell’organizzazione di spazi, orari, trasporti, reti e connessioni e della gestione di contagi e quarantene. Non a caso gli spunti più interessanti di riflessione si ricavano dalle considerazioni che le scuole hanno inserito nel questionario di rilevazione messo a punto dall’Ufficio scolastico con la notazione degli elementi positivi tratti da questa esperienza legati allo stimolo all’innovazione e all’accrescere delle competenze digitali di alunni e insegnanti, e degli elementi critici collegati al peggioramento degli apprendimenti dei soggetti più fragili e agli evidenti limiti dei metodi tradizionali di valutazione degli apprendimenti stessi».
«Sorprende che, a fronte di un monitoraggio di contagi e quarantene settimanale facente a capo al ministero dell’Istruzione, l’Usr non abbia contezza automatica dei risultati dello stesso, cosa che riteniamo necessaria per tenere sotto costante controllo la piena sicurezza del lavoro di tutti coloro che nella scuola lavorano». Dopo l'audizione della dirigente dell'Usr, «è stato invece positivo il coinvolgimento dei genitori, sia attraverso il coordinamento dei presidenti di istituto, sia attraverso il comitato. Va sicuramente annoverato tra i gli effetti collaterali positivi di questa crisi pandemica il rinnovato interesse per la partecipazione alla vita scolastica dei genitori».