Questo è solo l’ennesimo tassello di un avvilente mosaico di mancanze che stanno indebolendo la sanità pordenonese
«Questo è solo l'ennesimo tassello di un avvilente mosaico di mancanze che stanno indebolendo la sanità pordenonese, penalizzata dalla Regione nell’assegnazione delle risorse economiche, inferiori a quelle destinate alle altre aziende, e dal taglio lineare alla spesa per il personale sanitario, che ha ridotto i dipendenti in servizio, senza dimenticare i numerosi incarichi dirigenziali vacanti. Nel caso di oculistica il declassamento è evidente: quello che una volta era considerato un fiore all'occhiello, un elemento di attrazione per i livelli di cure fornite, ora si trova in forte affanno a causa di un organico depauperato. A destare preoccupazione sono anche le criticità di dermatologia e endocrinologia. Tutto ciò avviene mentre il direttore generale dell'Asfo, Polimeni, solo alcune settimane fa, dichiarava trionfalmente che l'azienda sta reggendo. Nulla di più lontano dalla realtà, basti ricordare le denunce di gravi carenze da parte dei sindacati che più volte hanno tentato di sbloccare la situazione di trascuratezza che penalizza gli utenti. Ben venga l'aiuto del privato, soprattutto in un momento di emergenza, ma non a discapito di un patrimonio collettivo prezioso come la sanità pubblica, che deve essere rafforzata».