Ambiente: Conficoni (Pd), dare continuità a investimenti sicurezza idraulica nel bacino del Livenza

Oltre a spingere la realizzazione delle opere a monte, la Regione incentivi l’installazione di dispositivi anti allagamenti in ambiti privati

 29.01.21 «Gli interventi per la mitigazione del rischio idraulico continuano a essere fondamentali per la sicurezza di diversi territori e l'ultima allerta meteo dello scorso dicembre ha abbondantemente confermato quanto sia necessario dare continuità agli investimenti. Limitare l'impatto delle calamità dovrebbe essere una priorità, invece purtroppo le opere nel bacino del Livenza viaggiano a rallentatore. La Regione non si limiti a osservare questo lento stato di avanzamento, ma attivi una linea contributiva per agevolare l’installazione di dispositivi che aumentino la sicurezza in ambito privato». Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Nicola Conficoni a margine dell'interrogazione rivolta alla giunta regionale e discussa in 4ª commissione Ambiente, relativa alla sicurezza idraulica nel bacino del Livenza.
«Dall’alluvione che nel 2002 ha colpito Pordenone a oggi sono stati fatti ingenti investimenti per ridurre il rischio di esondazioni. Quanto accaduto lo scorso dicembre, quando l’onda di piena ha raggiunto livelli di guardia, tuttavia conferma che non possiamo ancora dirci completamente sicuri. Sfruttare appieno le potenzialità dei presìdi di difesa dovrebbe essere una priorità, ma i tempi di attuazione delle iniziative programmate per ottimizzarne la resa sono decisamente lunghi. Se i lavori di adeguamento delle paratoie della diga di Ravedis, finanziati nel 2016 e propedeutici al collaudo funzionale dello sbarramento, dovrebbero essere affidati entro l’anno, i 300mila euro assegnati 18 mesi fa al distretto delle Alpi Orientali, nell’ambito del piano nazionali invasi per studiare come aumentare la capacità di laminazione dei serbatoi di Cà Selva, Cà Zul e Ponte Racli, non sono ancora stati impegnati».
Secondo Conficoni, «è fondamentale accelerare gli interventi previsti dal piano stralcio dell’Autorità di bacino, perché comportano benefici per l’intero bacino. Per fare fino in fondo la sua parte, comunque, la Regione non deve limitarsi alle sollecitazioni ma anche attuare i pur utili investimenti a valle nonché agevolare l'installazione di pompe, paratoie, valvole di non ritorno e altri dispositivi che riducono il rischio di allagamenti in ambiti privati. Poiché prevenire i danni è più conveniente che ristorarli, speriamo questa valida proposta, bocciata durante la discussione della legge di stabilità, venga riconsiderata».