I dati rilevati dall’Arpa evidenziano un calo dell’ozono ma un aumento delle polveri sottili rispetto al 2019.
«I dati rilevati dall'Arpa evidenziano un calo dell'ozono ma un aumento delle polveri sottili rispetto al 2019. In diverse realtà, infatti, il valore limite giornaliero di 50 μ/m3 è stato superato più di 35 volte durante il 2020. Se a Udine e Trieste l'aumento del pm10 è rimasto contenuto sotto la soglia di allerta, rispettivamente con 13 e 14 giornate di sforamento, la situazione nel pordenonese è decisamente preoccupante. Nel capoluogo i superamenti dei limiti si sono registrati ben 38 volte, con numeri ancora più pesanti in altri paesi del Friuli Occidentale, come Brugnera che ha registrato 67 sforamenti, Sacile 52, Morsano 50 e Porcia fermatasi sul limite consentito di 35 giornate». Secondo Conficoni, «questi dati non possono essere sottovalutati: nel 2018 l'assessore Scoccimarro dichiarò che il piano di miglioramento della qualità dell'aria era una priorità, ma a oltre due anni siamo ancora ai blocchi di partenza. Pur riconoscendo alcune isolate azioni, come lo sblocco sugli incentivi delle auto elettriche dopo tante pressioni, sulla mobilità ciclabile sono stati fatti passi indietro, così come sugli incentivi per il rinnovo delle caldaie, dove invece il Governo nazionale è intervenuto con lo sgravio fiscale del 110 per cento. Oggi, infine, veniamo a sapere che, nonostante la promessa fatta nel maggio 2019 dal presidente Fedriga, l'esenzione del bollo auto per le auto ecologiche resta ancora un auspicio, dal momento che la commissione Paritetica, che dovrebbe portare la questione all'attenzione dello Stato, è stata sollecitata solo lo scorso ottobre, dopo la presentazione di una nostra interrogazione. Anche l’inquinamento compromette la nostra salute e va contrastato con maggiore decisione attraverso un'azione collegiale della Giunta».