Sanità: Conficoni (Pd), positiva attivazione corso di laurea in assistenza sanitaria, peccato per i tempi

Resta un rammarico sui tempi con i quali la Giunta Fedriga ha risposto a un’esigenza che la categoria sta chiedendo da tempo e il Pd aveva fatto emergere per la prima volta in occasione della Stabilità votata a dicembre 2018

19.11.20 «L'annuncio dell'istituzione del corso di laurea in assistenza sanitaria è certamente positivo. Vista la situazione, però, resta un rammarico sui tempi con i quali la Giunta Fedriga ha risposto a un'esigenza che la categoria sta chiedendo da tempo e il Pd aveva fatto emergere per la prima volta in occasione della Stabilità votata a dicembre 2018, con un ordine del giorno. Ora, in piena pandemia da covid-19 arriva la risposta, meglio tardi che mai». Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Nicola Conficoni, commentando l'annuncio dell'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi del via libera al nuovo corso di laurea in assistenza sanitaria. In occasione dell'ultima seduta del Consiglio, riunito per l'approvazione dell'assestamento di bilancio, Conficoni aveva presentato un ordine del giorno che impegnava la Giunta all'attivazione del corso di laurea nelle università di Udine e Trieste. Prima di questa richiesta accolta dalla giunta, anche nel precedente assestamento estivo Conficoni aveva chiesto lo stanziamento di 210mila euro in tre anni, verso le università di Udine e Trieste. Gli assistenti sanitari, argomenta Conficoni, «sono quelli che si stanno occupando anche dei tamponi, del tracciamento e dell'informazione. Il loro contributo sarebbe stato molto utile anche ora: se siamo finiti in zona arancione, infatti, è anche a causa dei ritardi nel processare i tamponi e delle difficoltà nell’eseguire compiutamente le indagini sul focolai. Se solo la giunta avesse preso in considerazione la richiesta di finanziare il corso già nel 2018, anziché cassarlo solo perché proveniva dal Pd, ora sarebbe già realtà. Ma a questo ritardo si somma anche quello del concorso bandito a luglio per 38 assistenti sanitari, purtroppo solo la metà dei 76 necessari immediatamente. Speriamo che l'epoca dei ritardi si chiuda qui e che quando terminerà l'emergenza covid, non si continui a prendere le decisioni solo in base ai colori politici».