Gelato: Da Giau (Pd), legge debole che non valorizza la qualità artigiana

Nel testo è evidente tutta la difficoltà nel dare una connotazione di qualità regionale a un prodotto che ha nella tradizione italiana

15.07.20 «Il lavoro dei nostri artigiani del gelato e delle filiere del latte va senza dubbio valorizzato, ma non ci pare la legge presentata dal centrodestra lo strumento migliore, oltre tutto perché rimanda ogni decisione alla giunta». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau commentando la proposta di legge del centrodestra sul tema della promozione e della tutela del gelato artigianale di qualità in Friuli Venezia Giulia, approvato in seconda commissione.
«L’ennesima riscrittura della legge, sembra tener conto di alcune perplessità da noi sollevate nei precedenti passaggi in commissione, ma non le risolve perché delega le decisioni vere a una futura delibera della giunta regionale. Il risultato è una legge che dismette le ambizioni iniziali a tal punto da rendere difficilmente identificabile una reale portata».
Secondo Da Giau, «nel testo è evidente tutta la difficoltà nel dare una connotazione di qualità regionale a un prodotto che ha nella tradizione italiana in generale e nelle diverse denominazioni di origine geografica delle singole materie prime il suo punto di forza, oltre che nella perizia del gelatiere. Troppi i punti non chiariti rispetto ai criteri di accesso all’elenco regionale sia per quanto riguarda gli ingredienti ammessi, che le modalità di lavorazione che l’organizzazione aziendale. Tutto rimandato a tavoli tecnici successivi che dovrebbero ispirare la futura delibera di giunta. Temiamo il rischio di maglie troppo strette o troppo lasse: in entrambi i casi l’efficacia della valorizzazione sarebbe neutralizzata. Pur apprezzando lo sforzo per aumentare la formazione nel settore, ci resta il dubbio che, anche in un’ottica di semplificazione legislativa, fosse sufficiente affidare e supportare un serio lavoro di valorizzazione all’associazione di categoria del settore».