Scuola: Da Giau (Pd), la Regione pensi a progetti straordinari per consentire la riapertura in sicurezza

Sit-in a Sacile: «Sostegno a personale e famiglie, porteremo in commissione le loro preoccupazioni»

SACILE 17.06.20 «La scuola è stata la prima ad aver chiuso a causa dell'emergenza coronavirus e l'ultima a riaprire. Questo tra le molte incertezze e con una forte problematica legata alla carenza di personale. Per l'istituto comprensivo di Sacile, così come molti altri del Fvg, è necessario intervenire con la massima priorità per potenziare gli organici e per questo abbiamo chiesto l'audizione in VI commissione Istruzione, della dirigente scolastica Fvg, Daniela Beltrame, con l'auspicio che anche dalla Giunta regionale ci sia un'accelerazione e non la sola attesa di interventi altrui». Lo afferma la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau che ha preso parte al presidio permanente organizzato dai sindacati davanti all'istituto secondario Balliana-Nievo di Sacile, per i tagli al personale Ata a docente.
«Raccogliamo con responsabilità e condivisione le preoccupazioni che provengono dall'istituto comprensivo di Sacile, così come da tante altre realtà della regione, che in questi giorni si trovano di fronte agli esiti delle assegnazioni degli organici di personale Ata e docente e alla conseguente dimensionamento delle classi. Attività che sembra essere condotta, pur nella corretta intenzione di riequilibrare gli organici nei territori, tuttavia senza tener conto delle diverse condizioni in cui le classi e le scuole dovranno essere gestite nel prossimo anno scolastico con il rischio di avere classi troppo numerose o troppo poco personale per consentire il rispetto del distanziamento e delle regole di precauzione». Secondo Da Giau, «è sotto gli occhi di tutti la difficoltà di garantire contemporaneamente il diritto fondamentale alla scuola (e alla scuola in presenza) e quello alla sicurezza e salute. Serve il coraggio di pensare non solo a una logistica diversa per le attività scolastiche ma a un modello diverso di interazione tra scuola, famiglie, enti locali, associazioni, che si attui attraverso patti e progetti territoriali in grado di dare piena accoglienza, istruzione ed educazione a tutti gli alunni». Infine, conclude Da Giau, «ci aspettiamo che anche la giunta Fedriga e l’assessore Rosolen, dopo aver invocato come panacea dei mali della scuola, la regionalizzazione, non si limiti a un'inerte attesa addossando le colpe al governo, ma sappia pensare a un intervento straordinario, ponderoso e originale».