Nave covid: Cosolini (Pd), scelta senza paternità, né piani alternativi

«Dopo aver fatto ballare un’intera città per settimane, non sono state state chiarite paternità e responsabilità»

TRIESTE 20.05.20 «La nave covid non approderà mai a Trieste. Colpita e affondata, come nel gioco della battaglia navale. Ma le risposte sull'opportunità di questa scelta non sono arrivate, l'audizione dei dirigenti sanitari è stata sospesa dal presidente di commissione, il leghista Moras, per pausa pranzo. Dopo aver fatto ballare un'intera città per settimane, non sono state state chiarite paternità e responsabilità: “La vittoria ha molti padri, la sconfitta è orfana”. E su un piano alternativo non sappiamo ancora nulla». Commenta così il consigliere regionale del Pd, Roberto Cosolini, l'esito dell'audizione che lo stesso ha chiesto in merito alle motivazioni della decisione di utilizzare un traghetto per accogliere in condizione di isolamento persone contagiate da Covid-19 nell’area triestina.
«Che il traghetto non arrivasse, si era capito una settimana fa e solo ieri è arrivata la conferma, accompagnata da flebili motivazioni. Gli interrogativi, di conseguenza, sono molti, tutti pressoché senza risposta. Non è chiaro perché ci siano stati tutti quei contagi nelle case di riposo triestine, né se la nave avesse tutti i requisiti impegnativi chiesti agli alberghi e su quali presupposti sarebbe stata davvero idonea. Inoltre, vista la disponibilità di una settantina di posti nelle residenze sanitarie assistenziali come mai, nel frattempo gli anziani positivi non sono stati trasferiti in queste strutture e sono rimasti nelle case di riposo dove ci sono ospiti non contagiati? Ma soprattutto non si è capito quale sarebbe il piano di gestione oggi, su un ipotetico piano B non sappiamo ancora nulla».