Stop ai vitalizi, si passa alla previdenza privata

Ogni consigliere potrà destinare una parte del rimborso forfettario per accendere una fondo pensione

TRIESTE.  La scelta netta che rappresenta il punto di svolta rispetto al passato è quella di eliminare i vitalizi. D’ora in poi i consiglieri regionali potranno provvedere alla propria pensione attraverso la previdenza privata. È quanto emerge dal testo della proposta di legge sulla riduzione dei costi della politica (pdl 5/XI) votato dalla V Commissione presieduta da Vincenzo Martines (Pd). «In diverse Regioni – spiega Martines – i vitalizi sono stati aboliti. Si tratta di una scelta netta che facciamo anche noi perché siamo coscienti che questo è uno dei costi più incidenti». La voce vitalizi, infatti, costava ogni anno ben 4 milioni di euro, una spesa che nel tempo diventa enorme essendo continuativa. «Quindi – continua Martines – si è deciso che questa spesa non ci sarà più e ovviamente andrà a esaurimento per quei consiglieri che già percepiscono il vitalizio».
RIMBORSI E PREVIDENZA. Ogni singolo consigliere gestirà le sue spese per la funzione che svolge sul territorio e in Consiglio. In questo rimborso, spiega ancora Martines, «ci sono tutte le spese che riguardano carburante, autostrada e altre voci, ma verrà prevista anche la possibilità di pagare la propria previdenza. Nel corso della legislatura la pensione del lavoro precedente di ogni consigliere viene congelata. Dal momento in cui il vitalizio viene a mancare si dà la possibilità di pagare in questo modo una previdenza su base individuale».
LA GESTIONE “SCONTRINI”. Anche la gestione dei rimborsi delle spese subirà delle modifiche. «Sulla scorta di quanto prevede la cosiddetta legge Monti – spiega ancora Martines – è previsto un forfait che eviterà la complicata gestione sulla tenuta contabile». In sostanza non ci sarà più la tenuta contabile degli scontrini e ogni consigliere dovrà attenersi al tetto massimo di spesa consentito.

Trieste, 31 luglio 2013