​Migranti: Moretti (Pd), a che serve l’esercito al Cpr?

«Senza nuove forze di polizia non si deve aprire quella struttura»

14.03.19. «Pensare di aprire un Cpr senza nemmeno considerare un aumento delle forze di polizia in modo strutturale è impensabile». Lo afferma il vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, commentando le recenti notizie riguardanti il Cpr di Gradisca che «pare verrà aperto nei prossimi mesi».
«I nostri militari, per quanto siano forze preziose – continua Moretti – non sono addestrati per gestire un Cpr che di fatto è un carcere, senza avere i requisiti dal punto di vista organizzativo e giuridico. Dovremmo forse chiamare il corpo di Polizia penitenziaria a gestire le persone rinchiuse in una struttura di quel tipo? La nostra preoccupazione è che si pensi all’apertura della struttura prima ancora di avere le risorse umane aggiuntive per la corretta gestione. Si pensi che il sindacato di categoria ipotizza la presenza strutturale di una cinquantina di agenti in più». Insomma, secondo Moretti «la situazione è ben lontana dal risolversi in tranquillità. Non si può certo aspettare placidamente, come proposto dalla Lega locale, la transizione tra due strutture ministeriali al solo Cpr a Gradisca d'Isonzo».
Secondo l'esponente dem, «partiamo proprio male: non solo Fedriga si è rimangiato quanto detto lo scorso anno, ma ora consegna un assegno in bianco a Salvini per fare quello che vuole del nostro territorio, senza nemmeno sapere se ci saranno le forze di polizia per la gestione non di una, ma ben due strutture ministeriali».
Moretti non si risparmia nemmeno sul segretario provinciale della Lega, Fabio Verzegnassi «Forse è il caso che riascolti l’intervista dello scorso giugno 2018 di Fedriga sulla chiusura del Cara, e per inciso la famosa “situazione creata da chi ci ha preceduto” andrebbe forse ascritta alla Bossi-Fini, che non è mai stata abrogata».
Infine, conclude Moretti con un affondo ai Cinquestelle: «Anziché spiegarci cosa avremmo dovuto fare sul Cpr, dopo che la commissione parlamentare presieduta dal senatore Pd Manconi ne aveva segnalato la necessità di chiusura, pensino a quello che hanno votato i loro rappresentanti a Roma con il “decreto sicurezza”. Con quella norma non solo hanno aumentando i tempi di detenzione in quegli spazi, ma hanno anche duplicato il numero di ospiti, inserito i richiedenti asilo all’interno dei Cpr ed eliminato la protezione umanitaria».