Diritti: Da Giau (Pd), per Fedriga essere gay è ideologia, non natura

Essere omosessuali è natura e non ideologia ed è grave dire il contrario

 23.01.19. «Essere omosessuali è natura e non ideologia ed è grave dire il contrario. È ancor più vergognoso se a dirlo è chi dovrebbe garantire tutti». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau commentando le dichiarazioni del presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga dopo la presentazione di “Fvgpride” manifestazione organizzata dalle associazioni Lgbt che si concluderà l'8 giugno con un corteo a Trieste.

«Le affermazioni di Fedriga, che reagisce con violenza al minimo dissenso nei confronti suoi e della sua Giunta, sono decisamente da censurare. I movimenti Lgbt non vogliono inculcare alcuna scelta ad alcuno. Combattono da anni una battaglia che è per la non discriminazione, il rispetto dei diritti, la non negazione dell’esistenza di molte persone. Esattamente il contrario di quello che fa l’attuale amministrazione regionale, adeguandosi e alimentando pesantemente il clima razzista in Italia, vergognosamente esemplificato dagli odierni titoli di prima pagina di Libero».

Secondo Da Giau, «il modello culturale veramente pericoloso è quello che quotidianamente ci viene imposto dalla maggioranza nazionale e regionale. Ancor più colpevolmente da quella regionale dove la componente politica moderata dovrebbe essere in grado di richiamare ai valori di tolleranza e rispetto, oltre che di cultura democratica che sono propri dell’Italia e del Fvg. È uno spettacolo triste quello che offre il leghista Fedriga, proprio in questi giorni dedicati alla memoria dei campi di sterminio che hanno visto ebrei e omosessuali privati della loro stessa natura di essere umani».

Infine, conclude Da Giau, «non abbiamo esitato a contestare l’uscita dalla rete Ready e la creazione di una bigotta rete per la famiglia. Non esiteremo a contestare le prossime modifiche alla legge sulla scuola nei tratti dove si affaccia in modo subdolo il modello di società chiusa, impaurita, xenofoba e omofoba di questa Giunta».