In Italia si applichi lo Ius Soli

Presentata dal PD una mozione in Consiglio regionale

La presenza degli stranieri nel nostro Paese supera ormai la soglia dei 5 milioni (Dossier Statistico Caritas e Migrantes 2012), e rappresenta l’8,2% della popolazione. Il 22% di queste persone ha meno di 18 anni e molti sono bambini e ragazzi nati o cresciuti nel nostro Paese. Nell’anno scolastico 2011-2012 si contavano 752.000 alunni stranieri, di cui ben 334.000 nati in Italia, ovvero il 44% del totale.
Sono i dati riportati nella mozione presentata in Consiglio dal gruppo PD sulla riforma delle norme di cittadinanza proprio per illustrare l’importanza del problema. Le migliaia di bambini nati in Italia da genitori stranieri non possono accedere alla cittadinanza se non con modalità molto ristrette e dopo un lungo periodo burocratico. Infatti, la legge nazionale attualmente vigente prevede che questi ragazzi possano diventare cittadini italiani solamente dopo il compimento del 18° anno di età e con la dimostrazione di avere risieduto regolarmente ed ininterrottamente in Italia, anche se di fatto hanno frequentato i nostri asili e le nostre scuole, conoscono la lingua, le tradizioni, i costumi.
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La mozione, sottoscritta anche dal capogruppo Shaurli e dei consiglieri Da Giau, Zecchinon e Travanut rileva come la mancanza di pari diritti per i bambini nati in Italia da genitori stranieri e bambini nati da genitori italiani sia in contrasto con l’articolo 3 della nostra Costituzione che garantisce pari dignità sociale e uguaglianza di fronte alla legge senza alcuna distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Nel documento, che verrà portato al voto del Consiglio, si ricordano la decisa presa di posizione del Presidente della Repubblica a favore dello “Ius soli” e le numerose proposte di legge di modifica dell’attuale normativa sulla cittadinanza depositate in Parlamento. Inoltre si fa riferimento ai risultati della Campagna “L’Italia sono anch’io”, promossa da una trentina di associazioni e organizzazioni nazionali con centinaia di migliaia di firme e gli atti di indirizzo approvati da Enti Locali e Consigli regionali in tutta Italia a favore della revisione della legislazione sulla cittadinanza.
La mozione auspica che il Parlamento approvi la riforma introducendo il principio dello “Ius Soli e a questo proposito chiede che i Presidenti del Consiglio e della Giunta si attivino in tal senso presso i Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato.