Riforma della sanità in FVG

L’intervento di Franco Rotelli, Presidente Commissione sanità in Consiglio regionale

Registro con molto stupore una serie di commenti a una mia proposta, rinnovata in sede del Forum del Partito democratico sulla sanità regionale, forum che si è tenuto pochi giorni fa in un hotel cittadino. La proposta, come riferita dal Piccolo, sosteneva l’opportunità di riunificare l’Azienda ospedaliera e l’Azienda sanitaria territoriale, a Trieste, nel momento in cui la nuova giunta regionale arrivasse a definire i termini della riforma in materia prospettata dalla giunta stessa per i prossimi mesi. Stupore perché si è voluto parlare di una sorta di improvvisa (e improvvida) uscita, quando da almeno quindic’anni sostengo e ho sostenuto nelle varie sedi e in molteplici occasioni tale proposta, fin da quando nel 1995, con l’allora direttore generale dell’Azienda unica di Trieste, Montesanti, criticammo in consiglio comunale la decisione regionale di scindere le due Aziende. Stupore poi perché si è voluto valutare questa proposta come in dissonanza con gli intendimenti della giunta regionale e dell’assessore Telesca. Gli intendimenti della giunta sono stati più volte chiaramente espressi: abrogare la legge 25 del 2012 (la cosiddetta riforma sanitaria del presidente Tondo) e aprire un dibattito a tutto campo in grado di offrire tutti gli elementi utili ad una nuova legge da varare entro non molti mesi. Ebbene, dal momento in cui l’abrogazione della legge Tondo è calendarizzata già da questo mese, mi pare si debba cominciare a offrire indicazioni, proposte, opzioni sul che fare, anche perché nuove proposte devono avere in sé la doverosa spiegazione del perché si abroghi la legge 25. Non vedo quindi motivo di scandalo alcuno ma l’esercizio di un dovere nell’offrire una proposta che potrà certamente non essere condivisa, ma che mi ostino a considerare ragionevole da anni e che può offrire utili elementi di riflessione alla platea politica, degli operatori, dei cittadini. Se no a che serve un consigliere regionale? Bene fa l’assessore ad attendere di pronunciarsi aspettando giustamente gli sviluppi del dibattito avendo poi il compito in futuro della sintesi finale. Per avere delle buone sintesi credo che sia bene potersi avvalere di tesi e opzioni che aiutino il decisore a orientare la nuova legge. In altra sede, e soprattutto in Consiglio regionale, mi riservo ovviamente di giustificare con ampiezza di argomenti.
Su Il Piccolo del 22 ottobre 2013