Cisi: Moretti (Pd) Calligaris non faccia falsi allarmismi, il “Cantone” o la nuova Provincia mette a rischio la continuità del servizio

Non è giustificabile la necessità di sensazionalismo della Lega: Calligaris non utilizzi il Cisi per fare falsi allarmismi

«Non è giustificabile la necessità di sensazionalismo della Lega: Calligaris non utilizzi il Cisi per fare falsi allarmismi». Interviene così il consigliere regionale del Partito Democratico, Diego Moretti sulle incertezze e incognite paventate dal consigliere leghista, Antonio Calligaris. «In questo momento il 33% delle quote è in capo alla Regione – continua Moretti – l’unica preoccupazione potrebbe essere se la maggioranza di cui fa parte Calligaris pensi di fare qualcosa di alternativo con quelle quote. Il centrosinistra, riassegnando alla Regione, sia le quote di proprietà, che la quota di partecipazione della Provincia, ha dato stabilità economico-finanziaria a un servizio fondamentale e delicatissimo per il territorio, molto apprezzato dalle famiglie.
E’ giusto che la Regione, come ha fatto, continui a farsi carico del servizio dal punto di vista finanziario, ma è assolutamente preoccupante il ritorno al passato che si paventa, spostando nuovamente il servizio in capo a fantomatici cantoni o a una riedizione della provincia.
Peccato che di questi cantoni, o delle nuove province, non si conoscano dimensione territoriale, competenze, tempi di realizzazione.
Non solo: l’indeterminatezza di questo ente, con la riattribuzione e stabilizzazione di chi dovrebbe gestire nuovamente i servizi, quello sì, metterebbe a rischio la continuità amministrativa che ha avuto finora il Cisi».
Conclude Diego Moretti «C’è da fare una registrazione della governance del Cisi? Benissimo, la si faccia (il centro-destra lo poteva fare transitoriamente già nella legge di assestamento ma ha ritenuto di non intervenire), magari ripensando al peso preponderante che in questo momento hanno i due comuni maggiori rispetto al resto del territorio. Se, invece, l’intenzione della Lega, tutt’altro che autonomista, è quella di consegnare la governance di un servizio di tale importanza ad un ente fantasma – di cui non si conosce nulla – ci si ricordi che il centrosinistra ha avuto il merito in questi anni di metterlo in sicurezza, lasciandone la gestione ai rappresentanti più vicini ai cittadini: i sindaci».