Fvg: Santoro (Pd), ancorato a passato e vecchi campanilismi, Fontanini ha svilito Udine e Friuli

Pubblicato il lunedì 06 Giu 2022

03.06.22 «Dopo quattro anni di governo e a una decina di mesi dalle elezioni, il sindaco di Udine, Fontanini si sveglia da un lungo torpore nel vano tentativo di risollevare le sorti della città e del Friuli dall’isolamento che sta comportando meno investimenti utili a cittadini ed economia. Il tempo è finito, quello che non ha fatto in quattro anni di pessimo governo, ancorato com’è al passato e a nocive e vecchie posizioni campanilistiche, non potrà essere recuperato in meno di un anno, quindi ci risparmi questo teatrino». Lo afferma la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) commentando le dichiarazioni del sindaco di Udine, Pietro Fontanini relative al ruolo della città e del Friuli rispetto alla regione Fvg.

«Nonostante un governo regionale “amico”, Fontanini non è stato capace di dare, né tantomeno rivendicare un ruolo a livello economico e politico né per Udine, né per il Friuli di cui si fa strenuo difensore, a parole. Su una cosa ha ragione, Udine e il Friuli sono decisamente a rischio emarginazione, ma se non può avere un ruolo in questi processi il sindaco di Udine, chi lo deve avere? La verità è che Fontanini si sta dimostrando un sindaco decisamente vecchio nel modo di concepire la politica e la gestione dei rapporti e soprattutto assolutamente debole e senza alcuna autorevolezza nei confronti della Regione». Sull’economia, continua Santoro, «emblematica è la partita dell’Ente fieristico, considerato in passato un eccellente strumento per la promozione del tessuto produttivo locale, ora relegato a contenitore di qualsiasi cosa passi per la testa della Regione, complice (seppur assente dal pacchetto azionario) dello svilimento. In tutte le partite riguardanti le zone industriali, a partire proprio dal Cosef, non abbiamo sentito una parola di Fontanini». In definitiva, conclude Santoro, «Fontanini ha molte responsabilità, si renda conto che è ormai fuori tempo massimo per correggere la deriva di cui lui stesso oggi si lamenta. Tolga il disturbo perché il difficile compito di sindaco di una città come Udine non può essere ridotto a una spilletta da mettere al petto, ma deve guardare innanzitutto al confronto su temi veri e vitali: industria e comparto economico, università e cittadini lasciati allo sbando se non addirittura sbeffeggiati».

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Mariagrazia Santoro

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