Shaurli sulla crisi CoopCa

Pubblicato il domenica 23 Nov 2014

Serve una visione e disponibilità nuova che abbandonando rendite di posizione affronti insieme la costruzione di un nuovo modello industriale, amministrativo e anche politico

Visto che ognuno ha la sua parte di responsabilità, concordo con l'opportunità di informazione puntuale dei cittadini ma rifuggo dai soloni del giorno dopo. Sia chi lamenta il “nostalgico” controllo del sistema cooperativo e l'ingerenza della politica, sia chi “scarica” fin troppo facilmente su di essa qualsiasi colpa. Dove sono ora i sostenitori della direttiva Bolkestein e della sua libertà di insediamento, quelli che chiedevano completa liberalizzazione a fronte di “fastidiosi” cittadini e comitati e di una politica che deve stare fuori dal mercato? Non chiedo alzino la mano, ma almeno ammettano governance e capacità imprenditoriali inadatte che poco hanno a che vedere con la Politica. Dove sono i politici del piccolo è bello, quelli che per anni hanno spiegato che bisognava difendere la propria creatura non a vantaggio dei cittadini, ma perché la propria quota azionaria in un mare più grande sarebbe stata insufficiente? Dove sono quelli contrari alla multiutility regionale in nome di quella progressività che dopo 15 anni ci consegna ancora un mosaico di piccole partecipate? Dove sono quelli delle scelte avventate che mettono a rischio aree industriali fondamentali o bloccano il rilancio del più importante porto della Regione, dove sono quelli del “fasin di besoi” trasformato in “fasinsi le vuere di bessoi”, senza capire che senza un sistema regionale e imprenditoriale in grado di fare rete e, se serve cedere quote di vecchio potere, vedremo le nostre realtà assorbite una ad una? I colpevoli servono sempre, fosse solo per rendere pubblico che al rinnovamento della politica va aggiunto un robusto rinnovamento dell'intera classe dirigente di questa Regione. Ma ancor di più serve una visione e disponibilità nuova che abbandonando rendite di posizione affronti insieme la costruzione di un nuovo modello industriale, amministrativo e anche politico. Nessuno si autoassolva o trovi comodi colpevoli ma dia la propria disponibilità a guardare prima di tutto a cittadini e territorio piuttosto che a posizioni personali o di parte.

Cristiano Shaurli

 

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