SHAURLI: Non farò il Segretario del PD

Pubblicato il mercoledì 14 Ago 2013

Dal MessaggeroVeneto del 14 agosto 2013

di Anna Buttazzoni UDINE No, non sarà lui il prossimo segretario regionale del Pd. Cristiano Shaurli, 40 anni, debuttante in Consiglio regionale e subito lanciato nel ruolo più politico e delicato, quello di capogruppo, non è candidato alla leadership del partito. Ha un’altra convinzione Shaurli. I congressi regionale, provinciali e di circolo – è una stagione impegnativa quella che attende il Pd indigeno – dovranno essere slegati dal nazionale, sia dal punto di vista degli scontri tra correnti sia per i temi da trattare. Anche perché il governo del Fvg è molto diverso dalle larghe (e faticose) intese nazionali. Il Pd è forza di maggioranza relativa. Il 24 novembre (salvo sorprese) i democratici celebreranno il congresso nazionale. In Fvg una data ancora non c’è. E nemmeno un nome condiviso su cui puntare.
Capogruppo, la fase congressuale del Pd è ad alta tensione. Ci sono riverberi in Fvg?
No, le situazioni nazionale e locale sono diverse. Il congresso nazionale è un momento fondamentale e adesso che è stata superata la fase delle regole e delle date, finalmente ci si potrà concentrare sui temi, sulle scelte per la tenuta o meno del governo e su quelle cruciali per l’economia.
Lei, che renziano non è, chi sostiene per la segreteria nazionale?
È prematuro dire chi. E tutti quelli che hanno a cuore il bene del partito sono convinto non sceglieranno in base alle figurine, ma sui programmi e su una forte base ideale capace di tenere assieme il Pd e di far superare l’idea che sia una somma di personalismi.
Il segretario nazionale e il candidato premier devono coincidere?
Il nostro statuto prevede che le due figure non siano disgiunte, ma in questa fase credo serva un segretario politico che permetta al partito di arrivare pronto alle elezioni che, ne sono persuaso, non saranno tra quattro anni. Ritengo quindi che tutte le ricchezze che abbiamo, tra cui anche Matteo Renzi, debbano scegliere quale delle due prospettive affrontare. È chiaro anche che tutto sarà deciso attraverso le primarie. So di essere fin troppo ottimista, ma vengo dal Friuli dove questo partito ha saputo dimostrare coesione e capacità di proposta. Se quindi il congresso sarà vero, affronterà i temi e la base ideale del partito, penso non ci saranno fortissime contrapposizioni sulle persone.
Primarie con gli iscritti o aperte a tutti?
Si va, giustamente, verso primarie aperte che permettano di andare oltre gli iscritti e di allargare la partecipazione a elettori e simpatizzanti.
La presidente Fvg Debora Serracchiani è in corsa?
Vista la sua autorevolezza a livello nazionale è normale che il suo nome venga considerato. Io però vedo una presidente quotidianamente impegnata sul livello regionale.
Il congresso regionale si terrà prima o dopo il nazionale?
Non mi appassiona la discussione sulle date. Posso dire però d’essere tra coloro che lavorano e lavoreranno perché ci sia la possibilità di un congresso non solo condiviso, ma anche nel quale si parli delle tematiche regionali, provinciali e locali. Andranno individuati dei segretari e dei direttivi con cui affrontare le sfide che ci attendono, in primis le riforme e la tornata amministrativa del 2014.
È candidato alla segreteria regionale?
Assolutamente no. Credo di aver fatto sempre un passo alla volta nella mia carriera politica. Ho appena cominciato a fare il capogruppo in Regione, ogni giorno imparo a farlo un po’ meglio, e non ritengo ci sia la possibilità di sommare a quel ruolo altre incombenze.
Sarà un parlamentare?
A settembre si dovrà aprire una seria riflessione per individuare i profili adatti, soprattutto perché siamo al governo della Regione. E penso sarà impegnativo trovare la figura giusta perché dovrà avere l’onere e l’onore di condurre un partito che governa il Fvg e di prepararlo alle prossime sfide. Il futuro segretario dovrà unire rinnovamento e forti competenze. E poi la squadra di cui si circonderà sarà fondamentale.
È possibile un bis dell’attuale segretario regionale, Renzo Travanut?
Ha sempre detto che il suo ruolo è legato al momento specifico, un compito che sta svolgendo con passione e competenza.
Farete le primarie in Fvg?
Certo. Siamo il partito delle primarie.
Rimpiange di non fare l’assessore regionale, come avrebbe voluto?
Sono soddisfatto di questi primi mesi di attività da capogruppo. Come Pd e come maggioranza di centrosinistra abbiamo dimostrato capacità di azione e raggiunto obiettivi importanti in tempi rapidi, grazie anche all’impegno dell’intero Consiglio. Stiamo portando avanti un lavoro rilevante e penso si possa proseguire con questa impostazione.
Gli impegni di settembre?
Alle importanti riforme della Sanità e delle Autonomie locali, sulle quali da settembre avvieremo un fortissimo percorso di coinvolgimento del nostro partito, degli amministratori locali e degli operatori del settore, è prioritario un intervento per la competitività, le Attività produttive e il lavoro, con un occhio di riguardo alla disoccupazione giovanile. E sarà indispensabile rivedere con Roma il patto di stabilità che ci vede – finalmente se n’è accorto anche il presidente Pietro Fontanini – la Regione a statuto speciale più bistrattata dopo cinque anni di governo di centrodestra.

 

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Cristiano Shaurli

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