Salute: Mentil-Celotti (Pd), su senologia Tolmezzo segnale chiaro

Pubblicato il giovedì 11 Dic 2025

 

Trieste, 11.12.25 – «Oggi dal territorio della Carnia è arrivato un segnale chiaro: la necessità di garantire all’ospedale di Tolmezzo un presidio irrinunciabile come quello della chirurgia senologica. Chi sceglie di vivere in montagna ha bisogno della garanzia della presenza dei servizi». Lo affermano i consiglieri regionali Massimo Mentil e Manuela Celotti (Pd) presenti oggi alla consegna della petizione che raccoglie 20mila firme, da parte del Comitato Andos di Tolmezzo odv e dell’associazione oncologica Alto Friuli odv al presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin attraverso la quale si chiede di superare le problematiche amministrative e riattivare dunque la chirurgia senologica nell’ospedale di Tolmezzo e nell’immediato di intervenire sui trasporti non essendoci alcun collegamento diretto di trasporto pubblico tra la Carnia e l’ospedale di San Daniele.

«La chiusura della chirurgia senologica a Tolmezzo è un’azione che penalizza ulteriormente un territorio caratterizzato da forti fragilità. Le 20mila firme presentate oggi dimostrano come un’intera comunità territoriale si sia mobilitata a difesa del proprio ospedale. Ma è anche una raccolta di firme che ribadisce un concetto fondamentale, peraltro sostenuto anche dall’Acoi, Associazione chirurghi ospedalieri italiani, il cui presidente nazionale ha recentemente scritto al Presidente Fedriga e all’Assessore Riccardi, senza pare aver ancora ricevuto risposta, con la proposta di rivedere le indicazioni contenute nel Piano della rete oncologica regionale approvato dalla Giunta a gennaio 2025. Una posizione che conferma quanto stiamo dicendo da mesi e cioè che l’accentramento spinto della chirurgia oncologica finirà per svuotare gli ospedali di base depauperandoli della loro capacità di dare risposte di qualità e sicure alle loro comunità di riferimento. Non si può tagliare ancora in una regione che ha già un numero basso di ospedali in rapporto alla popolazione e tre posti letto per acuti ogni mille abitanti». Inoltre, Mentil e Celotti sottolineano «che oggi alla consegna della petizione oltre a un’importante rappresentanza dell’opposizione erano presenti anche due consiglieri di maggioranza, della Lega e del gruppo Fedriga Presidente. Una presenza molto significativa perché ci dice che lo stravolgimento della rete ospedaliera che si sta portando avanti in modo silente sta creando delle crepe nella maggioranza, crepe che immaginiamo aumenteranno nel momento in cui si saprà quali sono i piani di riorganizzazione predisposti dalle aziende sanitarie. Su questo tema abbiamo fatto un accesso agli atti e stiamo analizzando i documenti, che non risulta siano stati condivisi con i sindaci. Siamo davanti a una vera e propria riforma sanitaria, portata avanti in modo carsico, a colpi di atti delle aziende sanitarie, senza un vero confronto politico. Gli esperti però ci dicono che il principio dell’accentramento delle attività che ha ispirato tutto questo non è un dato di verità assoluta e va rapportato al contesto e alle specifiche situazioni».

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