Trieste 18.12.25 – «Alla luce delle esternalizzazioni previste, come nel caso di Latisana, della generale carenza di personale sanitario e della revisione complessiva della rete ospedaliera del sistema sanitario regionale più volte sottolineato dall’assessore Riccardi, è necessario fare chiarezza sulla futura tenuta dei servizi di salute nella Bassa Friulana e in particolare tra le due sedi ospedaliere di Palmanova e Latisana, da anni ormai considerati un ospedale unico, con “primari a scavalco” ormai da oltre un decennio». Lo afferma il consigliere regionale Francesco Martines (Pd) che attraverso un’interrogazione alla Giunta regionale (sottoscritta anche dal consigliere Massimiliano Pozzo) chiede di chiarire le prospettive per la sanità della Bassa friulana.
«Nella progettazione del nuovo assetto è fondamentale adottare e rendere esplicito un metodo di scelta oggettivo, come avvenuto nella recente delibera sulla rete oncologica, mettendo in prima linea la sicurezza dei pazienti. Nella sua risposta, l’assessore Riccardi ha messo a nudo il problema che c’è nel rapporto tra ospedali hub, nell’Asufc, e ospedali spoke. Io resto convinto che l’hub debba continuare a operare in interventi chirurgici altamente specializzati, mentre gli spoke devono avere il compito di sgravare di tutta una serie di attività di chirurgia meno complessa, portandola sui territori e definendo quindi le funzioni in maniera chiara e percepibile a tutti».
E ancora, continua Martines, «oltre a ragionare sulla sanità, è importante considerare la questione riguardante i servizi sociali e tutta l’assistenza territoriale in maniera innovativa, come ha sempre fatto la Bassa Friulana. È opportuno cominciare a dialogare in termini di ambito sociale unico a livello di Bassa Friulana in coincidenza con il distretto e in osservanza alle norme nazionali. A tale riguardo c’è uno studio e una conseguente condivisione di questo argomento nel territorio dell’agroaquileiese, con l’auspicio che anche nell’altro ambito si giunga a una consapevolezza tale da arrivare a sgravare di tali incombenze i due comuni capofila, Cervignano e Latisana e creare dunque un nuovo soggetto consortile in capo al quale potrebbero essere innestati anche alcuni servizi riguardanti la disabilità. In questo modo si potrebbero gestire tali servizi con più efficienza e in modo più organico, quindi più rispondente alle nuove esigenze dei cittadini. Se tutto il territorio della Bassa friulana si muove – conclude – e lo fa in sintonia, può essere di aiuto anche per le scelte politiche che la Regione può fare».


