Salute: Gruppo Pd, modello Asap ha fallito, si investa su mmg

Pubblicato il giovedì 19 Set 2024

 

Trieste, 19.09.24 «La situazione di grave carenza dei medici di medicina generale ha ormai assunto dimensioni emergenziali e la toppa temporanea messa dalla Regione attraverso le Asap non è più sostenibile. È giunto il momento di superare il modello degli ambulatori sperimentali di assistenza primaria che ha dimostrato di dare risposte insufficienti ai bisogni dei cittadini e si inizi a investire seriamente sulla formazione di nuovi medici di base e sul sostegno concreto di quelli in attività». Lo hanno affermato oggi, nel corso di una conferenza stampa a Trieste, i consiglieri regionali del Pd Laura Fasiolo, Nicola Conficoni, Francesco Martines e Massimo Mentil, sottoscrittori di una mozione di cui Fasiolo è prima firmataria, che chiede il superamento degli Asap.

«Il lavoro dei medici impegnati nelle Asap non va demonizzato, ma è il modello che non funziona. Bisogna rendersi conto delle effettive esigenze delle persone: un conto è una risposta di prestazionismo, altro è una reale e completa presa in carico. Soprattutto i pazienti anziani e fragili hanno infatti bisogno di essere assistiti in maniera continuativa da un medico, quello di famiglia che abbia una conoscenza di chi è in cura, lo monitori e lo segua attraverso un rapporto consolidato».

Nella mozione, hanno spiegato i consiglieri, «chiediamo un impegno forte per rendere maggiormente attrattiva la professione di medicina generale, investendo nell’attrattività dei corsi di formazione Ceformed: Riccardi si vanta di aver aumentato i posti disponibili, peccato che non siano occupati e questo impedisce la sostituzione dei medici che escono dal sistema. Inoltre vanno trattenuti i medici in servizio in servizio agendo in primis sull’accordo integrativo regionale. Noi abbiamo avanzato anche qui proposte per sostenere e aumentare la presenza di assistenti di studio e infermieri, nonché mettere a disposizione ambulatori attrezzati e appartamenti a uso foresteria. Tutto respinto senza dare soluzioni alternative».

I numeri, hanno spiegato i consiglieri del Pd, «sono impietosi: tra il 2018 e il 2023 i professionisti convenzionati con le aziende sanitarie sono diminuiti di 139 unità, passando da 832 a 693, con una media di assistiti procapite salita di 182 unità, da 1.282 a 1.464. Difronte a questa situazione il centrodestra, con Fedriga e Riccardi in testa hanno preferito girarsi dall’altra parte e guardare, evidentemente, al settore privato come falsa soluzione a tutti i malanni della sanità».

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