Trieste 03.04.25 – «Il modello di “rete” con cui la Regione vorrebbe combattere “inefficienza del servizio sanitario, figlia di dispersione e frammentazione”, avvilisce in realtà i territori, gli ospedali spoke, presidi nei quali vengono assicurate le funzioni di base, dove sono fiorite straordinarie esperienze e modelli sul piano oncologico e della rete cuore. C’è da chiedersi perché i professionisti medici cardiologi in realtà sono carenti solo negli ospedali spoke, mentre sono in incremento i cardiologi negli ospedali hub». Lo afferma la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) a margine della seduta della 3ª commissione riunita oggi per l’audizione dell’assessore regionale alla Salute riguardo alle politiche del personale a seguito delle Linee per la gestione del Servizio sanitario regionale 2025.
Secondo Fasiolo «un contratto di lavoro dovrebbe dare attrattività alle professioni sanitarie, contribuire a evitare fughe nel privato o nel privato convenzionato, oppure fuori regione. La presentazione odierna delle linee di gestione del ssr, ci ha fornito un quadro chiaro sui numeri, lo stesso non si può dire per la visione politica sugli indirizzi futuri della sanità». Fasiolo si chiede inoltre, «perché si trova tanta difficoltà nel rendere operativa un’Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) in più nell’isontino, preferendo cancellare anni di esperienza e di eccellenza?». E ancora, quanto alla popolazione anziana, che sta in vetta alle classifiche nazionali ed europee, «quale modello organizzativo per la gestione dei pazienti anziani con patologia cronica riacutizzata intende mettere in atto l’assessore? C’è un progetto, previsto entro il 31 marzo, sul fast track geriatrico, fondamentale per gli anziani cronici e per l’alleggerimento dei pronto soccorso? Domande, queste, alle quali non è seguita alcuna risposta» conclude Fasiolo che nel corso del dibattito ha chiesto un ulteriore incontro per la rielaborazione dei dati.