Pubblico impiego: Gruppo Pd, ok formazione, si riveda legge Comunità

Pubblicato il mercoledì 19 Giu 2024

 

TRIESTE 19.06.24 «Formazione e reclutamento di nuovo personale della pubblica amministrazione sono certamente temi fondamentali e qualificanti, ma non si pensi di risolvere in questo modo le molte criticità che stanno vivendo da tempo gli enti locali: serve mettere mano alla legge sulle Comunità». Lo affermano i consiglieri regionali del Pd Francesco Martines (relatore di minoranza del ddl 21), Manuela Celotti e Massimiliano Pozzo a margine della votazione del disegno di legge inerente disposizioni in materia di formazione del comparto unico della Regione Fvg.

«Lo strumento previsto dal ddl 21 – afferma Martines – che prevede il passaggio da Compa alla Fondazione, rappresenta una strada giusta, ma non è e non può essere l’unico per risolvere i problemi. La “legge Roberti” ha fallito sulle comunità volontarie e di questo va preso atto per apportare le necessarie modifiche visto che ne sono nate poche e le stesse stentano ad andare a regime». Inoltre, continua Martines, «è positivo la condivisione da parte della maggioranza del nostro emendamento che richiede un controllo sull’operato e sulla programmazione della Fondazione attraverso verifiche annuali nella commissione consiliare competente».

Secondo la consigliera Manuela Celotti «sono positive le previsioni innovative relative alla formazione del personale degli enti locali, al reclutamento, ai corsi concorso, che peraltro colgono le proposte avanzate in questi mesi dal Pd, ma riteniamo questa norma solo un primo passo, peraltro tardivo, per affrontare i problemi degli enti locali di questa regione. Non è possibile, infatti, slegare il ragionamento sulla scuola di formazione, da una seria e coraggiosa revisione delle politiche del personale in termini anche salariali e da una riorganizzazione, altrettanto coraggiosa, del sistema nel suo complesso, che punti sull’aggregazione delle funzioni e dei servizi. È inoltre necessario garantire una importante presenza di Anci, da cui finora è dipesa la scuola di formazione, affinché le esigenze dei comuni continuino ad essere rappresentate».

Secondo il consigliere Massimiliano Pozzo, «è buono l’indirizzo di questo provvedimento ma farà i conti con la durezza della realtà rischiando di essere solo un palliativo. La mancanza strutturale di segretari comunali, dipendenti negli uffici finanziari, tecnici, amministrativi dei nostri comuni richiede interventi urgenti sul reperimento di personale. Molti dei nostri comuni sono in condizioni di insicurezza amministrativa e gestionale e serve pensare a una riforma seria degli enti locali che riparta dal valutare capacità di gestire funzioni, risorse ed erogare servizi».

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