Pubblico impiego: Celotti (Pd), bene formazione, serve coraggio su politiche personale

Pubblicato il mercoledì 05 Giu 2024

05.06.24 «Rendere nuovamente attrattiva la pubblica amministrazione e dunque formare e quindi assumere nuovo personale per gli enti locali è un obiettivo necessario per garantire ai Comuni, specie quelli più piccoli, una piena operatività. In questo senso è apprezzabile la previsione del ddl 21 che trasforma l’attuale Compa, la scuola di formazione per i dipendenti della pubblica amministrazione in una Fondazione partecipata regionale. Ora ci aspettiamo interventi coraggiosi nelle politiche per il personale». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) a margine della seduta della V commissione riunita per esprimere il parere sul disegno di legge 21 inerente disposizioni in materia di formazione del comparto unico della Regione Fvg.

«Formazione e reclutamento sono punti fondamentali, ma altrettanto imprescindibili sono delle politiche sul personale più audaci: è necessario dare valore, anche a livello salariale, alle competenze presenti nel comparto, valorizzare i dipendenti che lavorano nei Comuni più piccoli e disorganizzati, potenziando l’indennità di disagio e puntando, come diciamo da anni, sulle comunità come forma organizzativa del futuro, perché consentono una buona gestione del lavoro e possibilità di carriera per i dipendenti, e possono contribuire a rendere di nuovo attrattiva la pubblica amministrazione». Riguardo alle previsioni del ddl 21, Celotti giudica positiva la previsione di sviluppare nuove modalità per la selezione del personale della pubblica amministrazione e la possibilità, per la Fondazione, di organizzare corsi-concorso per avvicinare i giovani, ma non solo, al mondo della PA, «due previsioni fondamentali, che di fatto discendono dalle proposte avanzate gli scorsi mesi dal Partito democratico». Nel passaggio da Compa alla Fondazione, conclude Celotti, «bisognerà fare in modo che si continui a dare risposta ai bisogni formativi e alle esigenze operative dei Comuni, soprattutto di quelli più piccoli, e non solo dei dipendenti della Regione quindi Anci dovrà continuare a svolgere il suo fondamentale ruolo di rappresentanza e di indirizzo».

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