POZZO: Relazione di minoranza sul DDL 28

Pubblicato il venerdì 15 Nov 2024

Relazione sul DDL 28 <<Sviluppo, promozione e primo supporto finanziario del settore nautico regionale>>

Signor Presidente, Egregie colleghe, Egregi colleghi,
il Disegno di Legge che si appresta ad essere posto all’esame dell’Aula è stato annunciato dall’Assessore da tempo e ha creato forti aspettative negli operatori economici.
Il provvedimento si propone di supportare il settore nautico regionale e in particolare quello operante nell’area circoscritta al diporto nautico. Tale area tocca diversi ambiti delle attività produttive: si va dalla cantieristica di stampo industriale, al settore manifatturiero fino al campo turistico.
Va riconosciuto che il lavoro propedeutico alla stesura del provvedimento ha coinvolto i portatori di interesse sin dall’inizio per culminare con le audizioni in seno alle Commissioni consiliari di merito; proprio in occasione delle audizioni, diversi portatori di interesse hanno espresso valutazioni positive nonché qualche proposta integrativa.
Si tratta senza dubbio di un provvedimento innovativo che mira ad un sostegno dedicato ad un settore che, nella sua trasversalità con altri rami delle attività produttive, sembra essere in crescita, ma al contempo bisognoso di interventi mirati che lo facciano veramente decollare. Positiva, inoltre, l’attenzione dedicata alla sostenibilità ambientale con energie alternative e al possibile riciclo dei materiali (che tuttavia necessita di ulteriori specificazioni).
Per stessa ammissione del titolo del Disegno di legge, si tratta di un primo supporto finanziario al comparto nautico, ma si rinvengono interventi di carattere che chiameremo strutturale, volti ad offrire capacità di visione strategica al settore con la prospettiva di radicare e sviluppare ancor di più le realtà presenti sul territorio. Va letta in questo senso la previsione di istituire il Tavolo permanente del settore nautico e dell’economia del mare (articolo 3) che avrà lo scopo di analizzare il comparto, elaborare proposte, rilevare criticità e di rappresentarle quindi alla Regione che del Tavolo avrà la regia. Si tratta di una disposizione che, se fattivamente utilizzata, potrà strutturare le necessità degli operatori del settore e altresì dare una visione prospettica (e, si auspica, orientata allo sviluppo e alla competitività) all’intero comparto.
Si inserisce in questo solco anche quanto disposto dall’articolo 4, che prevede lo studio per la valorizzazione e lo sviluppo del turismo nautico (tra l’altro, uno dei principali protagonisti del provvedimento) con il pieno coinvolgimento delle Università. Quest’ultima previsione è estremamente positiva perché non solo ci si avvale delle Università quali centri di ricerca, ma attraverso questo tipo di legami si creano sinergie virtuose tra mondo accademico e mondo del lavoro favorendo l’alta formazione “sul campo” e, in definitiva, il futuro impiego. Sulla formazione, come si vedrà in seguito, sarebbe necessario un ulteriore sforzo di raccordo con l’esistente e di innovazione.
Anche l’articolo 5, con il quale la Regione si impegna ad adottare un Master plan degli ormeggi nautici è una previsione di carattere strutturale che mira da un lato a mettere ordine sulla complessa “questione ormeggi”, ma anche a valutare opportunità future per il comparto turistico.
Se da un lato, quindi, il Disegno di legge va accolto con favore, dall’altro non si possono non rilevare alcune carenze importanti che, a ben vedere, gli tolgono il titolo di intervento organico ed è un peccato perché, forse, si poteva fare un ulteriore sforzo. Si accoglie con favore quanto prospettato dall’Assessore alle attività produttive e cioè l’intenzione di intervenire in un secondo momento sull’economia del mare, una volta ultimata la ricognizione degli incentivi già in essere, tuttavia ci si permette di osservare che sarebbe stato meglio invertire la tempistica. Inoltre non si concorda affatto con l’approccio, dichiarato dall’Assessore in sede di audizione, di intervenire su questioni strutturali con atti di Giunta: norme che compongono l’impalcatura di un sistema di supporto pubblico ad un settore, andrebbero esplicitate in legge.
Le criticità che, come detto, rendono in qualche modo incompleto il provvedimento sono riassumibili in tre macro-insiemi: di metodo, di campo d’azione e di coordinamento.
Quanto al metodo: se è evidente –e apprezzabile- l’intento di sostenere il comparto, sarebbe stato più incisivo esplicitare con maggior chiarezza le motivazioni che sottendono i diversi filoni di contribuzione.
In questo senso si rinvengono, infatti, diversi indirizzi possibili: quello della transizione energetica, quello del sostegno all’attività turistica, quello rivolto alle imprese del settore e quello rivolto all’innovazione e volendo anche quello orientato allo sport quale viatico per alcune innovazioni.
Un simile approccio avrebbe potuto contribuire a raggiungere una platea più numerosa e variegata di portatori di interesse. Si pensi, a titolo esemplificativo, alla transizione energetica e a politiche di produzione ecofriendly: oltre ai motori elettrici o a basse emissioni, quali innovazioni di tecniche e materiali si sposano con politiche green? E quante imprese regionali sono impegnate o potrebbero esserlo in queste linee produttive?
In definitiva, si sarebbe potuto far insistere gli incentivi su precise linee di indirizzo strategico, ciò avrebbe dato più forza al provvedimento.
Per quanto concerne il campo d’azione, se uno dei principali intendimenti del Disegno di legge è quello di supportare specificatamente le aziende del comparto nautica, l’intervento risulta limitato. Mancano all’appello diverse importanti realtà della manifattura che rischiano di sentirsi escluse da quella che è e dovrà essere sempre più un’autentica filiera produttiva. Si pensi, ad esempio, alla componentistica per imbarcazioni che comprende la lavorazione di diversi materiali, dall’acciaio al legno al carbonio. Si pensi altresì alle tecnologie legate alla strumentazione navale. E, non da ultimo, si consideri l’importante settore delle velerie che caratterizza il territorio giuliano con vette di eccellenza mondiale come anche la peculiare nicchia del cordame nautico.
Infine, si evidenzia lo scarso coordinamento con norme e provvedimenti già in essere. In particolare ci si riferisce alla LR n. 12/2002 (artigianato), alla LR n. 3/2015 (“RilancImpresa”) e alla LR n. 21/2016 (turismo), solo per citare le principali.
Il coordinamento non solo sarebbe utile alla precisa individuazione delle iniziative più utili, ma avrebbe costretto, in sede di redazione del provvedimento, ad anticipare quella ricognizione dell’esistente (cui accennava l’Assessore in Commissione) utile a valutare quali interventi era bene collocare nel DDL dedicato alla nautica e quali invece lasciare nelle norme generali di sostegno alle imprese. La semplificazione burocratico-amministrativa, (annunciata dall’Assessore, ma non presente nel provvedimento) è un esempio della necessità di operare una riflessione su misure generali e interventi specifici di settore. Se da un lato è bene evitare sovrapposizioni di interventi simili, dall’altro c’è l’indubbia necessità di tarare alcune misure sul settore specifico tenendo conto delle sue peculiarità.
L’impianto del provvedimento, con le criticità sopra esposte, lo rende in qualche modo incompleto, tuttavia si dà volentieri credito all’impegno dell’Assessore che tali lacune saranno colmate già nel corso del 2025 e che questo anno di avviamento possa quindi servire da un lato quale parziale sperimentazione e dall’altro ad operare quella ricognizione degli incentivi che si rivelerà utile nell’individuazione di eventuali nuove misure e/o al rafforzamento di quelle già esistenti.
Quanto invece alle singole misure del provvedimento, ci si propone di presentare alcune proposte emendative non solo in occasione del prossimo esame del DDL n. 28, ma anche, se del caso e una volta approvato, nella prossima legge di stabilità, stante che c’è il rischio di non aver tempo sufficiente a predisporre tutti gli emendamenti del caso.
Come detto, sulla formazione di personale specifico e sul necessario apprendistato, fondamentale per l’impiego nella manifattura e nell’industria navale che nonostante l’alto livello tecnologico abbisognano ancora di abilità artigianali, oltre al coordinamento con le leggi regionali di settore, si potrebbe pensare a forme di sperimentazione innovative per coinvolgere attivamente il futuro personale nelle lavorazioni cantieristiche e manifatturiere.
Sul fronte dell’innovazione, sarebbe necessaria una norma di raccordo e/o rimando con il “Maritime Technology Cluster FVG”, un consorzio importante che vede partecipare i principali portatori di interesse del comparto produttivo nonché i centri di studio e di ricerca.
La manifattura abbisognerebbe di un Capo dedicato con l’esplicitazione delle misure di sostegno e degli incentivi specifici, ritagliati cioè sulle reali necessità delle aziende operanti nella nautica. Un esempio su tutti riguarda la partecipazione a fiere e ad eventi: non tutte le imprese necessitano di recarsi alle fiere di settore, ma promuoverebbero meglio i loro prodotti se potessero avere un sostegno per recarsi a manifestazioni sportive.
L’innovazione andrebbe incentivata, magari pensando all’innovazione volta al risparmio energetico e/o legata alle competizioni sportive.
Quanto all’attrattività turistica, manca del tutto la possibilità degli ormeggi liberi e, in questo senso, nelle concessioni ai privati di spazi demaniali, andrebbero trovate (anche in parziale ossequio alla Direttiva Bolkestein) delle soluzioni, specialmente negli spazi concessi alle Associazioni sportive dilettantistiche occupati da natanti da diporto nautico, dove, inutile nasconderselo, sono sempre meno le imbarcazioni dedicate alla pratica sportiva.
Sempre con un occhio all’attrattività turistica, andrebbero incentivati i distributori di rifornimento per i natanti che risultano essere invero pochi nelle acque della Regione.
L’attività di demolizione potrebbe incentivare il sorgere di cantieri (o parte di cantieri) specializzati anche nel recupero dei materiali, magari con il coinvolgimento (in parte già in essere) con centri di ricerca con metodi e tecnologie innovative.
Nel solco delle iniziative ecofriendly, sembra interessante l’incentivo all’acquisto di motori elettrici o a basso impatto ambientale di ridotte dimensioni per alcune specifiche funzioni.
Andrebbero inoltre rivisti gli importi minimi per alcuni incentivi quali i motori elettrici o a basso impatto ambientale, il refitting e la demolizione stessa.
Si proporrà lo stralcio dell’articolo 7 riguardante la Guardia Costiera ausiliaria perché ritenuto inconferente con le materie trattate nel DDL n. 28.
Si proporrà infine una clausola valutativa, particolarmente utile anche ai fini ricognitivi dichiarati dall’Assessore alle attività produttive.
Signor Presidente, egregie colleghe, egregi colleghi,
se dal lato politico si riconosce all’Assessore l’attenzione dedicata ad un settore peculiare, dall’altro pare doveroso ringraziare gli uffici della Direzione delle attività produttive per l’impegno e il lavoro svolto.
Si auspica un’apertura alle proposte emendative annunciate poco sopra che hanno il fine di migliorare un provvedimento che, se opportunamente rafforzato come si è detto nella presente relazione, potrà esplicare effetti positivi verso un importante settore dell’economia regionale.

Massimiliano POZZO

2024 - POZ Relazione DdL 28

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