19.09.24 – «Gli stravolgimenti che stanno subendo diverse fette del territorio non sono accettabili, come non è ammissibile che tutto passi sulla testa dei sindaci e dei territori stessi. E mentre i megaparchi agrivoltaici avanzano, prendendo centinaia di ettari all’agricoltura, la Regione non solo perdura nel restare completamente immobile e inerme, ma autorizza tali impianti continuando a ignorare il problema, visto che non si dota degli strumenti necessari per affrontarlo». Lo affermano i consiglieri regionali Massimiliano Pozzo e Francesco Martines (Pd) in riferimento alla richiesta di realizzare un impianto per la produzione di energia di circa 98 ettari tra Basiliano e Mereto di Tomba.
«L’emergenza denunciata da anni sta diventando strutturale, con problematiche che si replicano in continuazione in tanti territori senza alcun controllo e gestione della situazione». Poco più di un mese fa, ricordano gli esponenti dem, è passato in commissione il Piano energetico regionale dove un corposo capitolo è dedicato al fotovoltaico e alla necessità di individuare le aree idonee a seguito del recente decreto ministeriale. «In merito a questo impianto previsto a Mereto e Basiliano ci chiediamo che tutele ambientali e paesaggistiche hanno questi territori, se si sta tenendo conto dell’impatto sui cittadini e sulle aziende vicine (tra cui diverse di notevole valore produttivo), che controlli ci saranno sul valore agricolo del progetto e quali benefici energetici ci saranno per la popolazione». Lo sviluppo, sostengono Pozzo e Martines, «va sostenuto, ma allo stesso tempo vanno preservati i territori da interessi di parte e speculazioni e per fare questo i sindaci hanno bisogno di strumenti e sostegno che dalla Regione continuano a non arrivare. Non basta qualche mozione foglia di fico, fuori tempo massimo, fatta da esponenti della maggioranza regionale che governano la Regione da quasi 7 anni per gestire questi processi e dare garanzie ai territori. Questo proliferare di impianti si sta verificando durante il loro governo. Se ne assumano la responsabilità».