Niqab a scuola: Fasiolo (Pd), serve norma che guidi insegnanti

Pubblicato il martedì 04 Feb 2025

 

Monfalcone 04.02.25 – «Alle situazioni complesse non possono essere date risposte semplici, ma sia chiaro che insegnanti e dirigenti non possono essere lasciati soli». Lo afferma la consigliera regionale, Laura Fasiolo intervenendo nel dibattito sull’utilizzo del niqab all’interno delle aule scolastiche.

«È necessario affrontare un serio processo di inclusione che, per evitare radicalizzazioni, conseguite alle politiche della destra in questi anni, preveda contatti con le famiglie, in un percorso che faccia comprendere il valore delle regole alla base dello stare insieme. Continua Fasiolo ricordando che «al momento non c’è una norma specifica che vieti il velo integrale tra i banchi di scuola. Questo fu il parere dell’Ufficio scolastico regionale del Fvg a seguito del caso accaduto a Pordenone lo scorso anno, che accese un vivace dibattito su come coniugare diritti fondamentali alla relazione dei bambini e adolescenti con il diritto alla libertà religiosa e l’emancipazione femminile. La vicenda è certamente complessa e non esistono risposte facili. La scuola si trova ad affrontare un dilemma: da un lato il rispetto delle differenze e della libertà religiosa, dall’altro la tutela dei diritti dei bambini e degli/ delle adolescenti e la promozione di una società inclusiva, che promuova emancipazione, istruzione e lavoro».

Secondo Fasiolo, «se le scuole devono favorire l’inclusione, devono mettere tutte e tutti nella condizione di rispetto dei programmi scolastici, che non escludono attività fisico-sportive, percorsi di alternanza scuola-lavoro che in alcuni settori, a fronte dell’assenza di precondizioni di base di comunicazione interattiva, rischiano di essere impraticabili. I docenti hanno necessità di relazionarsi con tutti gli studenti e le studentesse a volto scoperto, il burqa totale ostacola la relazione, addirittura l’identificazione. La relazione comunicativa è alla base del percorso scolastico e di crescita della persona, perciò è persino banale osservare che il tema vada affrontato e risolto. Va però messo in conto che il processo è difficile e per avere successo deve uscire da determinati schemi. Le risposte identitarie sono tanto più radicali quanto meno utilizziamo le strategie giuste, quelle comunicative e dialoganti».

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