Minori stranieri: Martines (Pd), Regione anticipi fondi per gestione

Pubblicato il giovedì 04 Set 2025

04.09.25 – «Il problema dei minori stranieri non accompagnati non può considerarsi un’emergenza, ma va affrontato in maniera strutturale. La questione sicurezza è reale il lavoro va fatto su percorsi di integrazione sociale, di prevenzione e di avvio al lavoro. E per la gestione, è necessario che la Regioni anticipi i fondi ministeriali per non appesantire i Comuni sul cui territorio operano le strutture». Lo afferma il consigliere regionale Francesco Martines (Pd) a margine della riunione del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica, incentrato sul tema dei minori stranieri non accompagnati, che si è tenuto oggi a Udine in Prefettura.

«È vero che si stanno creando problemi di sicurezza, ma la questione di questi minori va affrontata anche in altri termini, perché molti di questi ragazzi hanno voglia di studiare, di integrarsi e di lavorare per poter sostenere anche le loro famiglie all’estero. Non solo, è lo stesso mondo produttivo dell’intera regione che chiede di trovare le migliori soluzioni di integrazione sociale affinché questi giovane possano sopperire alla carenza di manodopera in ogni settore».

E ancora, secondo Martines, «la prevenzione di fenomeni di violenza e delinquenza va fatta migliorando la fase di prima accoglienza, lavorando con gli ambiti socio assistenziali, per assegnare un trattamento diverso in strutture differenziate a seconda delle problematiche riscontrate».

E poi, continua il consigliere dem, «va affrontato il ritardato rimborso delle somme da trasferire alle strutture dedicate da parte dello Stato, problema sollevato oggi dal sindaco di Udine, da altri suoi colleghi e dallo stesso presidente Fedriga. Agli sforzi che i Comuni (dove si trovano le strutture di accoglienza) fanno non possiamo sommare il peso di dover anticipare le risorse mandando così in sofferenza le casse comunali. La Regione crei dunque un fondo per anticipare ai Comuni le somme necessarie ai pagamenti delle strutture, per vedersele restituire quando il ministero competente avrà dato corso al regolamento finanziario».

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