Fagagna (Ud), 05.11.24 – «La gestione dei minori stranieri non accompagnati non deve e non può essere lasciata solo al buon lavoro che svolgono il Terzo settore e i Comuni. È necessaria una regia da parte della Regione per gestire situazioni complesse a partire dalla necessità di una casa, nel momento che questi ragazzi entrano nel mondo del lavoro e quindi nelle nostre comunità». Lo affermano le consigliere regionali Manuela Celotti e Laura Fasiolo (Pd) a margine della visita della VI commissione consiliare (alla quale hanno preso parte, tra gli altri, anche i consiglieri Francesco Martines e Massimiliano Pozzo) alla struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati “Il mondo in casa” di Fagagna.
«Nella struttura gestita da Oikos – afferma Celotti – traspare la cura per gli ospiti e il grande impegno per l’accompagnamento educativo e l’inclusione dei ragazzi. Emergono però anche dei nodi che non possono essere affrontati dalle sole associazioni del terzo settore. Si parla di integrazione lavorativa, della mancanza di abitazioni per i ragazzi che escono dai percorsi, del delicatissimo passaggio alla maggiore età che determina un completo cambio di riferimenti rispetto ai servizi sociali e sociosanitari di cui i ragazzi stessi beneficiano da minorenni. Per questo la Regione deve assumere un ruolo da protagonista, riconoscendo che il fenomeno dell’immigrazione è strutturale e iniziando così a promuovere politiche e misure mirate. Molto bene che il presidente della 6ª commissione, Novelli stia organizzando queste visite sul territorio, ma auspichiamo che venga presto convocata anche l’audizione, da me richiesta, di tutti i soggetti che stanno gestendo l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in regione, perché è importante condividere bisogni e proposte per arrivare a un piano regionale di intervento, accoglienza e integrazione».
Temi che sottolinea la consigliera Fasiolo: «il problema sorge dopo i 18 anni perché se questi ragazzi non trovano un’abitazione rischiano seriamente di finire per strada ed è questo un problema urgente che va affrontato dalla Regione perché non può essere un sindaco da solo ad affrontare una problematica del genere. Il lavoro svolto da Oikos è esemplare e si traduce, grazie alla sensibilità e professionalità degli operatori, in un’integrazione tra sistema sociale, sanitario, in una co progettazione che si irradia dalla formazione al lavoro. Ma in questo carico di lavoro non è pensabile lasciare da soli gli operatori e i Comuni».