Gradisca d’Isonzo, 07.05.25 – «Quella dei Cpr è un’esperienza sciagurata, strutture-mostro come quella di Gradisca, che per 20 anni si sono trascinati tra ingiustizie e disumanità, vanno chiusi». Lo afferma la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) a margine del convegno che si è svolto ieri sera a Gradisca d’Isonzo per chiedere la chiusura del Cpr e al quale hanno preso parte, tra gli altri, il direttore del centro di accoglienza Ernesto Balducci, don Paolo Iannacone, il dirigente nazionale e territoriale del Siulp, Giovanni Sammito, il segretario regionale Fvg del Silp Cgil, Patrick Sione e il giornalista Stefano Galieni, presidente dell’associazione Diritti e frontiere.
«La struttura-mostro di Gradisca da 20 anni raccoglie infinita disperazione, assenza di proporzionalità tra motivo della detenzione amministrativa rispetto a eventuali reati, diritti umani calpestati. Un concetto che nulla ha a che vedere con l’ipotetica “riparazione del danno”. È necessario – chiede Fasiolo – che intervengano i ministri dell’Interno e della Giustizia per eliminare in modo definitivo i centri Cpr, a Gradisca e ovunque. Non si aspetti l’ennesima rivolta dei migranti irregolari in attesa di essere rimpatriati, gli ennesimi incendi nelle celle, gli interventi della polizia, stress, disperazione. Non si attendano altri gravi incidenti o altri morti». La situazione di Gradisca, continua Fasiolo, «soffre di una cronica assenza di soluzioni concrete a fronte delle reiterate richieste fatte dall’amministrazione comunale. C’è inoltre una forte disattenzione per lo stress conseguente alle condizioni di lavoro della polizia, costretta a tensioni e a momenti di allerta inimmaginabili, e per la difficoltà degli operatori “civili”». Su questo spinoso tema, prosegue l’esponente dem, «anche la Regione è stata più volte carente: per ben due volte sono stati respinti dei miei emendamenti (ultimo dei quali alla Stabilità 2025), volto a rafforzare la presenza di mediatori culturali, un’azione peraltro prevista dalla legge regionale 9/ 2023 sull’immigrazione, unitamente a risorse per favorire l’alfabetizzazione e la comprensione di lingua e cultura con il superamento delle difficoltà comunicative dei migranti. In contesti di umana depressione e deprivazione culturale, come avviene nel Cpr-Cara di Gradisca, tali risorse sarebbero state essenziali per rendere il clima più umano e sostenibile. Nei prossimi giorni – conclude Fasiolo – chiederò un incontro al sindaco e al prefetto e verificherò personalmente la situazione».