INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

OGGETTO: centro per i disturbi del comportamento alimentare troppo decentrato: rischio isolamento e ghettizzazione dei pazienti?

PREMESSO che, la Regione, con DGR n. 668/2017, ha adottato il percorso diagnostico terapeutico assistenziale per i disturbi del comportamento alimentare, dettagliato nel documento denominato: “I disturbi del comportamento alimentare” allegato alla delibera;
CONSIDERATO che, tra le altre disposizioni, nel succitato documento, sono definiti oltre che i nodi della rete delle cure, anche le diverse tipologie di servizio e in particolare quello ambulatoriale, quello semiresidenziale (centro diurno) e quello residenziale;
VISTO che, a quanto consta, nelle aree di competenza delle Aziende sanitarie sono attivi:
• ASUGI: centri ambulatoriali e diurni a Trieste e Monfalcone;
• ASUFC: a Udine un centro per maggiorenni (Cudica) e un centro per minorenni (NPIA Udine) e Palmanova per soli minorenni;
• ASFO: centro a San Vito al Tagliamento.
RICORDATO che i percorsi di riabilitazione nelle strutture residenziali sono, per forza di cose, lunghi (in media diversi mesi, ma per alcuni casi si va oltre l’anno) e che il fine ultimo è riaccompagnare i pazienti ad una regolare vita scolastica e sociale.
EVIDENZIATO che, tale percorso terapeutico di accompagnamento richiede che il centro residenziale abbia una buona prossimità non solo con l’istituto scolastico, ma anche con un centro cittadino per poter aver accesso con “consuetudine” ai servizi tipici della socialità (librerie, bar ad esempio) o delle attività formative sportive o intellettuali (piscina, palestra, teatro, cinema, ecc);
EVIDENZIATO altresì che la vicinanza del centro residenziale ad un contesto urbano rende più agevole l’incontro dei pazienti con le loro famiglie (anche per svolgere le attività terapeutiche in famiglia) grazie alla presenza di ferrovia e mezzi pubblici;
RILEVATO che, con i commi da 30-34 dell’articolo 8 della LR n. 13/2023 (Assestamento del bilancio per gli anni 2023-2025, ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 10 novembre 2015, n. 26) la Regione ha stanziato un contributo di un milione e mezzo di euro destinati a ASUFC per l’acquisto e l’adeguamento di un immobile da adibire a centro residenziale per i disturbi del comportamento alimentare.
VISTO che, a quanto pare, tale immobile si troverebbe in una zona decentrata rispetto al territorio regionale e anche rispetto alle attività scolastiche e sociali la cui contiguità, invece, come detto sopra, risulta fondamentale nel percorso di terapeutico;
RILEVATO inoltre che, in particolare i centri afferenti ad ASUFC non siano più adatti a garantire i servizi;
RITENUTO che, ricercare una struttura nel contesto urbano della città di Udine, senz’altro baricentrico e capace di riunire tutti i livelli di cura (ambulatoriale, diurno e residenziale) per minorenni e maggiorenni -oltre alle considerazioni fatte precedentemente su trasporti, scuola, università e attività ricreative e sportive- potrebbe risolvere le problematiche logistiche ed ottimizzare le risorse del personale con conseguente guadagno di efficienza delle risorse impegnate;
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale,
INTERROGA
il Presidente della Regione per conoscere:
• A quale struttura ci si riferisce nei citati commi 30-34 art. 8 LR n. 13/2023;
• Le motivazioni strategiche e cliniche che avrebbero portato alla scelta di una struttura in una zona decentrata.
• Se non ritiene di ricercare un’altra soluzione residenziale in un contesto urbano al fine di garantire la prossimità con gli istituti scolastici e le attività sociali citate in premessa e altresì baricentrica nel territorio regionale.

Francesco MARTINES

Presentata alla Presidenza il 15/11/2023

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