TRIESTE 14.05.24 «La riduzione di spesa farmaceutica ospedaliera del 2,5 per cento e della spesa farmaceutica oncologica ed emato-oncologica del 2 per cento prevista per l’Asugi preoccupa per la conseguente impossibilità di garantire i livelli essenziali di assistenza e rappresenta un fatto esplosivo per le implicazioni etiche che comportano, che chiediamo alla Giunta regionale di scongiurare». Lo afferma la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) a margine della risposta all’interrogazione attraverso la quale chiedeva alla Giunta regionale di assicurare ad Asugi la capacità di spesa necessaria a garantire le terapie di fascia H previste dai livelli essenziali di assistenza (Lea).
«La molecola alla base dei farmaci la cui scadenza dai cosiddetti innovativi è appena avvenuta comporta una crescita dei costi sino al 17 per cento del totale della spesa sanitaria. Da soli i farmaci oncologici ed emato oncologoci assorbono anche il 45% della spesa ospedaliera: circa 20 milioni per l’Asugi e 25milioni per Asufc» fa sapere Fasiolo secondo la quale «non deve essere il medico oncologo, né il direttore generale di Asugi (che attraverso suo decreto conferma che l’azienda stessa non è in grado di garantire la copertura economica per assicurare ai pazienti le terapie di fascia H previste dai lea), a decidere nel merito. La rete oncologica regionale potrebbe costituire il regolatore di una materia così complessa sulla quale, però, l’assessore Riccardi non ha espresso parola».