INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
OGGETTO: Decesso di un detenuto nel carcere di Gorizia e verifica dell’effettiva attuazione del protocollo d’intesa tra Regione FVG e Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria.
La sottoscritta Consigliera regionale,
PREMESSO CHE
• le competenze in materia di sanità penitenziaria sono state trasferite dallo Stato alla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia con il combinato disposto del Decreto legislativo 16 marzo 2010, n. 49, e del Decreto legislativo 7 settembre 2010, n. 274, quest’ultimo adottato ai sensi dell’articolo 5, comma 1, numero 16), della legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1 (Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia), che disciplina modalità, criteri e procedure per il trasferimento al Servizio sanitario regionale delle relative funzioni, risorse finanziarie, rapporti di lavoro e strumenti operativi;
• in attuazione di tali disposizioni, la Regione ha declinato le competenze in ambito di sanità penitenziaria nell’organizzazione sanitaria delle Aziende Sanitarie competenti per territorio;
• negli anni si sono susseguiti diversi protocolli d’intesa tra la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per il Veneto – Friuli Venezia Giulia – Trentino Alto Adige, finalizzati alla definizione di forme di collaborazione tra l’ordinamento sanitario e quello penitenziario per l’erogazione dell’assistenza sanitaria ai detenuti e internati presenti negli istituti penitenziari della Regione;
• l’ultimo dei citati protocolli d’intesa è stato adottato con la DGR n. 112/2025;
PRESO ATTO CHE
• un detenuto di circa 30 anni è deceduto presso il carcere di Gorizia a seguito di un malore che, stando alle prime informazioni, potrebbe essere riconducibile a una condizione di tossicodipendenza già nota alle autorità;
• non sembra che la proposta, avanzata da tempo, relativa alla realizzazione di un presidio sanitario operativo h24 all’interno del carcere di Gorizia sia stata finora attuata;
CONSIDERATO CHE
• non sembra essere garantita una presenza quotidiana e strutturata di personale psichiatrico, figura essenziale per la gestione della salute mentale dei detenuti;
• appare necessaria la costante presenza di figure professionali dell’assistenza sociale, in grado di intercettare precocemente situazioni di marginalità o disagio;
• va ribadita l’importanza del ruolo dei Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale, in quanto presidio di garanzia democratica e strumento di monitoraggio delle condizioni di vita nelle strutture penitenziarie;
tutto ciò premesso INTERROGA
il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere:
1. se, alla luce dell’ultimo protocollo d’intesa sottoscritto il 31/01/2025, quali azioni siano state attivate nel caso specifico a tutela della salute del detenuto deceduto, anche in considerazione della sua condizione di tossicodipendenza;
2. quali eventuali integrazioni al protocollo d’intesa vigente si ritengano opportune o urgenti per prevenire il ripetersi di tragedie analoghe, in particolare con riferimento:
a) alla realizzazione di un presidio sanitario h24 all’interno del carcere;
b) al potenziamento della presenza di personale psichiatrico e dell’assistenza sociale;
c) al rafforzamento del coordinamento tra istituzioni sanitarie e penitenziarie.
Laura FASIOLO
Trieste, 08/05/2025
2565 - FAS IRO sanità penitenziaria decesso carcere GO 08_05_25