INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

OGGETTO: Le Microaree di Trieste modello per un progetto di salute pubblica partecipato e condiviso.

La sottoscritta Consigliera regionale,
PREMESSO che:
• Il progetto delle Microaree di Trieste rappresenta un modello innovativo di assistenza socio-sanitaria territoriale, avviato nel 2005 su iniziativa dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.1 Triestina, in collaborazione con il Comune di Trieste e l’ATER, seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e di programmi europei;
• Tale modello si è dimostrato efficace nel garantire una presa in carico proattiva e integrata delle persone più vulnerabili, in particolare nei quartieri caratterizzati da una forte presenza di edilizia residenziale pubblica e da fragilità socio-economiche;
• Le Microaree operano attraverso un sistema di presenza costante e di prossimità, che vede la collaborazione di operatori sanitari, assistenti sociali, associazioni del Terzo Settore, volontari e cittadini stessi, creando un contesto di supporto reciproco e coesione sociale;
• Le principali finalità del progetto sono la riduzione delle disuguaglianze in salute, il miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari e sociali, la prevenzione e la promozione della salute, il contrasto alla solitudine e all’isolamento sociale, attraverso un modello partecipativo e condiviso;
• Secondo studi condotti dalle Università di Udine e Torino, il modello delle Microaree ha portato a una diminuzione degli accessi al pronto soccorso e dei ricoveri ospedalieri, in particolare per patologie psichiatriche, respiratorie e cardiovascolari, evidenziando un miglioramento significativo delle condizioni di salute e di vita degli abitanti coinvolti;
• L’esperienza delle Microaree di Trieste è stata riconosciuta a livello nazionale e internazionale come una buona pratica da replicare in altri contesti, in quanto rappresenta un approccio innovativo alla salute pubblica e all’assistenza territoriale, in grado di integrare il sociale e il sanitario;
CONSIDERATO che:
• Il modello delle Microaree potrebbe essere esportato in altre zone della Regione Friuli Venezia Giulia, adattandolo alle specificità territoriali e ai bisogni delle diverse comunità locali;
• Il territorio isontino, così come altre aree della regione, presenta caratteristiche sociali e demografiche che potrebbero beneficiare di un approccio simile, soprattutto nei contesti caratterizzati da un’alta percentuale di popolazione anziana, disagio economico e difficoltà di accesso ai servizi;
Tutto ciò premesso,
INTERROGA il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere:
1. Se attualmente nel territorio isontino e nel territorio regionale esistano iniziative analoghe a quelle delle Microaree di Trieste per quanto riguarda l’assistenza socio-sanitaria di prossimità e, in caso affermativo, quali siano le loro caratteristiche e i risultati ottenuti;
2. Se non si ritenga opportuno mutuare e adattare il modello delle Microaree anche nel territorio isontino e in altre zone della Regione Friuli Venezia Giulia, promuovendo un progetto di salute pubblica basato su un approccio partecipato e integrato tra servizi sanitari, sociali e comunità locali;
3. Quali azioni la Giunta regionale intenda mettere in campo per favorire la diffusione di buone pratiche di assistenza territoriale e di prossimità sul modello delle Microaree, al fine di migliorare la qualità della vita e la salute della popolazione nelle aree più vulnerabili della Regione.

Laura FASIOLO

Trieste, 11/03/2025

2337 - FAS IRO Microaree 11_03_25