Alzheimer: Fasiolo (Pd), vanno potenziati centri diurni

Pubblicato il lunedì 23 Set 2024

 

 

Trieste, 21.09.24 «Oggi, con ancora più forza, va ribadito che il punto centrale è il potenziamento dei centri diurni per una migliore assistenza dei malati. Non bastano nuove sperimentazioni di domiciliarità, il che dimostra la non conoscenza del problema Alzheimer». Lo afferma la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) in occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer.

«Recentemente – ricorda Fasiolo – avevo espresso soddisfazione per l’accoglimento in Aula regionale di un mio ordine del giorno, collegato alla legge di assestamento di bilancio, attraverso il quale chiedevo di adeguare l’offerta sociosanitaria residenziale, domiciliare e semiresidenziale ai pazienti affetti da patologie dementigene e Alzheimer. Gli anziani affetti da patologie dementigene e da Alzheimer, circa 20mila persone in Friuli Venezia Giulia, comportano risposte più alte di altre regioni».

La recente delibera della Giunta (1413/23 “Piano diagnostico terapeutico assistenziale”) sui percorsi di cura agli affetti da malattie dementigene è una piccola risposta a un carente sistema di offerta che comporta gravami alle famiglie: mancano centri diurni in tutto il territorio regionale, incluso l’isontino – spiega la consigliera dem – mancano risposte assistenziali, sia residenziali sia domiciliari». Inoltre, la sperimentazione triennale della domiciliarità comunitaria per i non autosufficienti, approvata in commissione Salute nei giorni scorsi, «è circoscritta per ora a Sacile, Trieste e Udine, in quanto “territori già interessati da progettualità previste dalla Missione V Inclusione e coesione”. Gorizia e l’isontino non ci sono nel panorama della Giunta e non c’è neppure il pordenonese».

Il secondo provvedimento varato nei giorni scorsi, afferma infine, «riguarda il Piano triennale di sostegno ai caregiver, supporta i familiari che si prendono carico dei propri cari e che per questo motivo si trovano costretti a rinunciare al percorso lavorativo. Abbandonare ogni carriera lavorativa per la funzione di caregiver chiede altre risposte, e quella data con il provvedimento è solo un primo passo, non parliamo di ruoli di l’avanguardia del Fvg».

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