Dati Istat: Moretti (Pd), ancora troppo lavoro precario e malpagato

Pubblicato il venerdì 13 Set 2024

 

Trieste, 13.09.24 «I dati sull’occupazione forniti dall’Istat, seppur positivi, vanno contestualizzati rispetto all’attualità e alle prospettive future dell’economia regionale, nazionale ed europea. Il trionfalismo del centrodestra, nella lettura della realtà, è assai frettoloso, non guardando la forte presenza di lavoro precario e malpagato soprattutto nei settori stagionali del terziario, in particolare di turismo e commercio. Questo fa del Fvg la regione con le retribuzioni più basse del nord Italia». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti commentando i dati Istat sull’occupazione. «Lo stesso Istituto di Statistica, tra i vari indici, fornisce ad esempio i dati delle ore lavorate, in percentuale cresciuti di poco rispetto al periodo pre-crisi 2007, molto meno cresciuti rispetto al dato complessivo dell’occupazione. Inoltre – continua Moretti – c’è una questione affatto trascurabile che riguarda la crisi di ordinativi che sempre più settori dell’industria metalmeccanica stanno subendo, molti di questi legati alla crisi che stanno vivendo Germania e la stessa Francia. Problematica che si somma alla difficoltà a reperire personale qualificato, questione che vede buona parte del sistema industriale anche regionale costretto a guardare oltreconfine per formare futuro personale all’estero per dopo ospitarlo nelle proprie aziende, fornendo loro ad esempio alloggio e la possibilità di integrazione sul territorio. Ciò, nonostante gli assurdi paletti sul welfare come l’obbligo dei cinque anni di residenza necessari per accedere a un bando Ater. Tutto ciò incide sulla mancanza di attrattività delle imprese della nostra regione».

Secondo il capogruppo dem, «è necessario, e lo chiediamo da tempo, un radicale cambiamento di politica economica. Se il manifatturiero continua a essere il traino dell’economia regionale, si lavori su un Piano regionale di politica industriale in modo da individuare con chiarezza gli investimenti necessari nella logistica e infrastrutture, nella formazione e in una politica capace di orientarsi verso la ricerca di imprese e lavoratori, anche fuori dai nostri confini».

Ne parlano

Redazione

Ne parlano

Redazione
Redazione

Articoli correlati…