INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

Oggetto: Stato dell’arte delle Centrali Operative Territoriali

RICORDATO che, le prime centrali operative sono state istituite circa dieci anni fa nelle regioni Toscana e Veneto, seguite successivamente da quelle in Basilicata, Piemonte e Umbria dopo il 2017 e che queste centrali hanno avuto lo scopo di gestire la continuità assistenziale dei pazienti trasferiti dall’ospedale a strutture territoriali, con particolare attenzione alle dimissioni protette. RICORDATO altresì che:
o la formalizzazione delle centrali operative territoriali (COT) nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale è avvenuta con l’articolo 1, comma 8, del Decreto Legge 19/05/2020, n. 3411, che stabilisce: “Per garantire il coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali, come previsto nei piani regionali, le regioni e le province autonome provvedono all’attivazione di centrali operative regionali, che svolgano le funzioni in raccordo con tutti i servizi e con il sistema di emergenza-urgenza, anche mediante strumenti informativi e di telemedicina”;
o nel 2021, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto l’attivazione di 600 Centrali COT, una per ogni distretto, con l’obiettivo di coordinare i servizi domiciliari e di interfacciarsi con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza;
o per la realizzazione delle COT sono stati stanziati 280 milioni di euro, principalmente per l’interconnessione tecnologica. Le COT sono dotate di tecnologie per monitorare a distanza i dispositivi di telemedicina utilizzati dai pazienti, favorire lo scambio di informazioni tra i professionisti sanitari coinvolti nella cura e costituire un punto di supporto per i caregiver, offrendo formazione e assistenza continuativa;
o il Decreto Ministeriale Salute n. 77/2022, relativo ai “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale”, rappresenta il punto di riferimento fondamentale per definire i nuovi servizi e i loro requisiti.;
VISTO che, con DGR n. 2042/2022 “PNRR m6. DM 77/2022. programma regionale dell’assistenza territoriale” è stata data attuazione in Friuli Venezia Giulia alle disposizioni del succitato DM n. 77/2022 e, in particolare sono stati definiti sia il numero e l’ubicazione delle 12 Centrali Operative Territoriali (COT) da realizzare in Friuli Venezia Giulia, si gli standard di personale cui dovranno conformarsi;
APPRESO che, per quanto concerne la realizzazione delle 12 Centrali Operative la DGR n. 1375/2024 prende atto della effettiva realizzazione delle 12 COT previste dalla programmazione
Regionale nonché che tali strutture risultano essere pienamente funzionanti;
APPRESO altresì che, anche la Corte dei Conti – Sezione di controllo per la regione Friuli Venezia Giulia – II Collegio, nel “Secondo referto sugli interventi degli Enti del Sistema Sanitario regionale finalizzati alla realizzazione e attivazione operativa delle case della comunità con estensione nel caso di interventi complessi” attesta il raggiungimento nei tempi stabiliti del target per tutte le 12 Centrali Operative Territoriali previste dalla programmazione regionale.
RILEVATO che, l’Assessore alla salute ha più volte espresso la preoccupazione per la pressione sul sistema sanitario portata dalle condizioni dalla popolazione in stato di non autosufficienza e cronicità;
EVIDENZIATO che, la realizzazione delle COT rappresenta un primo importante passo del percorso relativo alla complessiva riorganizzazione dell’assistenza territoriale e che, in particolare una gestione forte della continuità assistenziale tra i diversi servizi non può che aumentare l’appropriatezza e i tempi di presa in carico dei bisogni proprio delle persone in stato di cronicità e/o non autosufficienti;
Tutto ciò premesso, la sottoscritta Consigliera regionale,
INTERROGA
il Presidente della Regione per conoscere:
• se la dotazione di personale attuale nelle COT è quella prevista dalla DGR 2042/2022 e/o se ci sono difformità (anche migliorative);
• quali servizi sono effettivamente attivati;
• se i sistemi informativi volti a garantire l’interfaccia con gli ospedali, la rete di emergenza urgenza e gli altri servizi sono funzionanti o presentano criticità;
• se sono stati elaborati degli indicatori di processo e di esito concernenti il lavoro delle COT così da poter valutarne l’operato in un’ottica di miglioramento continuo.

Manuela CELOTTI

Presentata alla Presidenza il 04/02/2025

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