Trieste 23.04.25 – «La sfida per rendere il Fvg una regione più attrattiva e a misura di giovani e di famiglie va affrontata anche a partire dal tema casa. Un’emergenza che la Regione sta prendendo sottogamba, trascurando il ruolo e le potenzialità degli alloggi Ater, con oltre 4.500 alloggi sfitti, a fronte di 7.385 domande ammesse in graduatoria ma in attesa di assegnazione (al 31.12.2024). Se questo è il bisogno della nostra comunità territoriale, siamo ben lontani dal garantire una risposta sufficiente e anzi, la risposta in questi sette anni di governo Fedriga è addirittura calata». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) commentando i dati resi noti dalla direzione centrale Infrastrutture e territorio a seguito di un accesso agli atti attraverso il quale la consigliera chiedeva, con riferimento alle Ater regionali, di conoscere i numeri inerenti l’edilizia sovvenzionata.
«I dati forniti dalle Ater attraverso la direzione centrale Infrastrutture e territorio ci dicono che attualmente sono 401 gli alloggi assegnabili anche per il soddisfacimento di graduatorie ancora aperte, ai quali si sommano 4.161 alloggi che necessitano di ristrutturazione (di cui 1.846 con lavori in corso). A questi andranno sommati gli alloggi che si renderanno disponibili nel prossimo biennio anche a conclusione dei programmi ministeriali» fa sapere Celotti. «Viviamo in una regione da cui i giovani fuggono, dove i figli si fanno tardi perché tardi si raggiunge un minimo di autonomia economica e dove il tasso di povertà aumenta. Una regione dove gli alloggi sfitti sono circa 170mila ma dove un giovane oggi non riesce a trovare una casa a un costo sostenibile e dove il mondo economico chiede politiche di welfare innovative, a partire dalla casa, per dare risposta ai giovani, lavoratori e lavoratrici di cui le aziende friulane hanno bisogno». A fronte di tutto questo, si chiede Celotti «cosa ha fatto la Regione a guida Fedriga in sette anni? Troppo poco e anzi la situazione è peggiorata, infatti negli ultimi sette anni il numero dei residenti in alloggi Ater di edilizia sovvenzionata è calato in modo importante». Tra il 2018 e il 2024, elenca i dati, il calo è di stato di 4.796 inquilini (passato da 52.288 a 47.492), una diminuzione che ha interessato in particolare le persone con un’età compresa fra i 30 e i 50 anni (-24%) e quelle minorenni (-12%). Ma calano anche gli intestatari dei contratti, che passano dai 25.786 del 2018 ai 23.979 del 2024, cioè ci sono 1.807 contratti di meno. La suddivisione fra classi di età evidenzia che le persone con più di 65 anni sono il 31% degli inquilini totali (erano il 30% nel 2018), quelle con meno di 30 anni sono il 27% (dato costante) e quelle con un’età compresa fra i 30 ed i 50 anni sono il 42% (erano il 43%). Il numero medio di occupanti per alloggio è di 1,98, in calo rispetto al 2,3% del 2018.
«Una situazione che, insieme a diversi altri fattori negativi, non può essere ignorata e che deve portare a delle riflessioni profonde sulla necessità di intervenire nelle politiche per la casa. L’assessore competente, Amirante, in occasione della legge omnibus votata a novembre dello scorso anno annunciò una legge di settore nei primi mesi del 2025, aspettiamo di vedere dunque il testo affinché il confronto sia concreto e sul merito. Mi auguro inoltre che in questa riflessione venga fattivamente coinvolto Anci».