Piano energetico: Gruppo Pd, attenzione su contributi ma non strategia

Pubblicato il martedì 30 Lug 2024

 

Trieste, 30.07.24 «Presentato in maniera frettolosa, senza lasciare il tempo che meriterebbe un argomento così importante e delicato, il Piano energetico regionale lascia trasparire tutta l’enfasi del centrodestra per la futura attivazione di nuove linee contributive, senza esplicitare in modo definito la futura strategia di sistema territoriale regionale, senza la necessaria attenzione per le fasce deboli che rischiano di restare escluse dalla transizione energetica a causa dei rilevanti costi economici». Lo affermano i consiglieri regionali Andrea Carli, Massimiliano Pozzo, Nicola Conficoni e Massimo Mentil a margine dell’illustrazione e votazione, in 4ª commissione, del piano energetico regionale sul quale il Pd ha espresso voto contrario.

«Il piano presenta obiettivi ambiziosi che traguardano alla decarbonizzazione per il 2045, un documento corposo e articolato, quello realizzato dalla direzione Ambiente sul quale mancano però alcune fondamentali risposte di carattere politico da parte dell’assessore Scoccimarro. Rimangono certamente numerosi interrogativi su temi “caldi” come l’uso dell’energia nucleare per la produzione di idrogeno, o sul tema dei termovalorizzatori (non si farà a Trieste)».

Da parte nostra, affermano i consiglieri del Pd, «c’era sicuramente l’esigenza di approfondire un argomento così delicato, per capire, tra l’altro, i tempi e i modi attraverso cui contrastare la povertà energetica, dal momento che ancora una volta in assestamento il centrodestra ha negato la necessità di garantire i contributi per gli impianti fotovoltaici anche alle famiglie che non possono anticipare l’intera somma per l’installazione di impianti fotovoltaici. È mancato il tempo per approfondire quali saranno i tempi e i modi per la riduzione dei consumi della pubblica amministrazione, dei privati e delle imprese, in particolare per quanto riguarda le grandi imprese energivore e le case popolari». E ancora, continuano i consiglieri dem, «non ci sono state risposte adeguate rispetto all’esigenza di perseguire un’adeguata analisi costi-benefici tra la produzione energetica del cosiddetto “agrivoltaico” e il mantenimento dell’equilibrio di un’adeguata superficie coltivata per garantire anche la necessaria sicurezza alimentare al pari di quella energetica. Nessun approfondimento, inoltre, sul tema fondamentale dell’utilizzo prioritario delle superfici disponibili (come i tetti) al fine di non perpetrare ulteriore consumo di suolo, come nel caso dell’agrivoltaico». E ancora, «serviva la definizione di un concreto piano di investimenti, attraverso l’esplicitazione delle somme (e relativi obiettivi) da stanziare nel prossimo triennio, già a partire dal prossimo assestamento autunnale: in questo modo si darebbe immediata consistenza all’attuazione del Piano, che richiederà consistenti risorse economiche, ora disponibili e in futuro chissà».

Ne parlano

Redazione

Ne parlano

Redazione
Redazione

Articoli correlati…