CARLI: relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 57

Pubblicato il giovedì 17 Lug 2025

Relazione di minoranza sul Disegno di Legge n. 57 Assestamento del bilancio per gli anni 2025-2027, ai sensi dell’articolo 6 della Legge Regionale 10 novembre 2015, n 26

Presentato dalla Giunta regionale il 27 giugno 2025

Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,
l’assestamento di bilancio estivo 2025 presenta una dotazione di risorse pari a circa un miliardo e 200 milioni di euro, dimensione impensabile sino a qualche anno fa, ma dello stesso ordine di grandezza delle precedenti manovre di assestamento della corrente XIII Legislatura. Al netto degli emendamenti portati all’esame della I commissione, restano da allocare 250 milioni di euro (oltre tre volte l’assestamento 2018!), in piccola parte già utilizzati con emendamenti annunciati nell’ultima seduta di Giunta.
Vi sono buoni motivi per ritenere che l’accertamento delle entrate si confermerà nelle previsioni di inizio anno anche per il prossimo triennio; in tal caso, riteniamo del tutto opportuno destinare una quota importante delle risorse disponibili per affrontare con decisione grandi temi da anni evidenziati nelle analisi delle tendenze socio-economiche regionali e rimasti al momento irrisolti: la scarsa crescita economica, la crisi del sistema degli Enti locali, la grave crisi demografica, che si ripercuote nelle dinamiche del mercato del lavoro in un contesto di aziende alla disperata ricerca di dipendenti e, al tempo stesso, di retribuzioni salariali non soddisfacenti e di indisponibilità di alloggi a canoni accessibili, soprattutto per i giovani che sono costretti a lasciare il Friuli Venezia Giulia per pensare altrove al loro progetto di vita professionale e familiare.
Molti di questi aspetti si manifestano in misura peggiore nel nostro territorio regionale rispetto che altrove, anche se alcuni indicatori di benessere sociale sembrano dire il contrario: in un’ottica di azione politica responsabile, contribuiremo al dibattito su questa manovra di assestamento di bilancio con alcune proposte che mirano a tentare di dare soluzione ad alcuni grandi problemi, definendo importanti obiettivi da raggiungere e azioni da programmare, non disconoscendo l’importanza di molte azioni messe in atto dalla Giunta regionale ma nella consapevolezza che, allo stesso tempo, una certa parte di esse ha avuto l’evidente caratteristica del “bonus a pioggia”: basti pensare al recente sgravio sull’ILIA per la seconda casa, certamente gradito da tutti i beneficiari ma del tutto ininfluente sul mercato immobiliare (come qualcuno voleva far credere).
Come per precedenti manovre di assestamento, la Giunta ha già coperto abbondantemente i più svariati settori e su diverse necessità. Alcune di esse erano già state sollecitate dal nostro gruppo in precedenti occasioni: fa piacere riscontrare che, a distanza di tempo, su alcune questioni importanti relative al comparto socio-sanitario la Giunta abbia seguito alcune nostre proposte, come in parte già avvenuto in occasione della discussione della legge di Stabilità 2025 dove, finalmente, si è preso atto della necessità di stanziare le risorse necessarie al sistema sanitario regionale, senza dover attendere assestamenti e “trimestrali” delle Aziende sanitarie con i conti in rosso da ripianare.
Avere a disposizione 250 mln ancora da poter allocare rende la sensazione che non ci siano grandi strategie da mettere in pratica, destinando il triplo dell’assestamento 2018 alle esigenze del momento e alle richieste più varie in una sorta di tentativo di accontentare tutti e tutto.
Prendiamo atto che l’importo complessivo di assestamento (1,2 mld euro) è in buona parte legato all’avanzo di bilancio regionale 2024 (700 mln): tale dato induce una certa preoccupazione in merito alla capacità di programmare sul medio periodo entrate e spese conseguenti, anche a seguito di una estrema capillarizzazione delle linee contributive, cosa certamente positiva se l’obiettivo è di dare risposte alla maggiore varietà possibile di esigenze, ma che implica un notevole aumento rispetto al passato della complessità amministrativa regionale.
La forte capillarizzazione delle risorse può produrre quindi un doppio rischio: da un lato la difficoltà ad impegnare concretamente le risorse; dall’altro, ben più importante, il non disporre di risorse rilevanti per affrontare la risoluzione di questioni importanti per il medio-lungo periodo.
Ben vengano contributi ad aziende, famiglie, enti nei modi diversi che codesta Giunta ci ha abituato, spesso sotto forma di bonus anziché sottoforma di erogazione di servizi universalistici, ma c’è spazio per ben altre scelte.
Prendiamo ad esempio le politiche abitative, che dovrebbero essere oggetto a breve di una norma da parte della Giunta: registriamo un bias di fondo nell’approccio al tema, poiché si tende a considerare solo i (tanti) cittadini proprietari di case. Ma i giovani, e non solo loro, oggi più che mai non hanno certezze sul loro futuro, e hanno quindi bisogno estremo di soluzioni abitative in affitto per iniziare un minimo progetto di vita. Invece si continua a ragionare sul il contributo prima casa (peraltro basso), o ad incentivi sulla natalità per chi ha già due figli, nonché una casa di proprietà e un mutuo…
A proposito di aiuto alla natalità, faremo alcune considerazioni/proposte che vanno nella direzione di potenziare i servizi, sia per i nidi che per i servizi collegati alla scuola: tutto ciò richiede l’impiego di importanti risorse, ma di fronte ad un fenomeno così grave (il FVG è tra le regioni con il più basso indice di natalità) non si può certamente agire con timidezza, soprattutto se si dispone di ingenti risorse.
Riguardo le Attività produttive, lo stanziamento di risorse effettuato in questi anni è stato molto importante, andando a coprire non solo le richieste delle Categorie ma anche alcune proposte dell’opposizione. Preoccupa il tema della bassissima crescita, che non può essere semplicisticamente liquidata con considerazioni legate all’attuale crisi internazionale o alle recenti congiunture economiche: si tratta di una questione assai importante e delicata, che non trova risposte nemmeno nella documentazione elaborata dalla cosiddetta “Agenda manifattura 2030”. Pur considerando importanti alcune iniziative già presenti su questa manovra di assestamento, presenteremo alcune proposte sul tema della crescita economica e su altre questioni legate all’attuale crisi internazionale.
In generale, sussiste una questione di fondo sulla modalità di allocazione delle risorse. Prendiamo atto delle ingenti risorse destinate allo sconto dell’ILIA sulla seconda casa: riteniamo opportuno utilizzare risorse almeno equivalenti per ulteriori misure destinate alle persone anziane con la pensione minima. Aumentare il contributo anche di soli 100 euro cambia molto la vita di queste persone in difficoltà, molto più che ottenere uno sconto di 100 euro per chi possiede una seconda casa.
In coerenza con il principio “diamo a tutti”, non si spiega l’accanimento della maggioranza nel rifiutare di utilizzare risorse per lo sconto sull’addizionale Irpef anche per le classi medie: ci viene risposto che sono pochi spiccioli che non cambiano la vita a nessuno. Delle due l’una: che si chiami ILIA o IRPEF non sono sempre spiccioli? oppure il fatto che lo proponiamo noi non invoglia la maggioranza a votare a favore?
La verità è che per molte famiglie (anche del ceto cosiddetto medio) l’impatto dell’inflazione maturata negli anni passati ha determinato una forte riduzione del potere d’acquisto, a fronte della totale assenza di adeguamenti salariali: per questo motivo, lo sgravio di poche centinaia di euro porta sollievo e permette di vivere più in tranquillità.
È positivo essere orgogliosi del fatto che la struttura finanziaria del debito regionale consenta un merito creditizio superiore di due “notches” rispetto a quello statale; ciò dovrebbe rappresentare un motivo sufficiente per essere consapevoli della non necessità di proseguire con l’applicazione dell’addizionale regionale, non almeno nella forma attuale.
Sempre in tema inflattivo, si segnala l’esigenza di intervenire maggiormente per adeguare gli stipendi del personale del comparto unico valorizzando il lavoro svolto dai dipendenti soprattutto degli enti locali. Come chiedono i sindacati è necessario un adeguamento salariale che almeno si avvicini all’inflazione, come hanno già fatto altre regioni, per garantire un’adeguata qualità della vita e un recupero del potere d’acquisto a chi lavora nel comparto.
Sulla sanità, dopo i tanti no ricevuti alle nostre molteplici proposte, finalmente troviamo nella manovra di assestamento alcuni passi avanti rispetto alle chiusure del passato. Certo che recuperare le forti criticità del passato non sarà facile né immediato.
Proprio per il fatto che la Legge regionale di Stabilità 2025 ha visto per la prima volta lo stanziamento di risorse alla Salute/Sanità che negli anni precedenti venivano assegnate durante l’Assestamento, in questo DDL57 per la prima volta vediamo una parte di budget molto ridotta assegnata alla a tale Direzione: solo una settantina di milioni di euro.
Ci fa piacere che parte di tali risorse siano usate per introdurre incentivi per la residenzialità del personale infermieristico come già il nostro Gruppo aveva richiesto in passato; riteniamo vada previsto un intervento a ulteriore sostegno dei medici di base per il loro insediamento nelle zone periferiche e disagiate.
A partire dalle case di comunità per le quali, con particolare riferimento all’ambito delle persone anziane in condizione di fragilità e non autosufficienza, si prevede un finanziamento alle aziende sanitarie per cominciare a concertare con il Terzo settore l’organizzazione dei servizi. Speriamo che, sul modello dei Piani di zona, venga riconosciuto anche il protagonismo dei Comuni.
Si segnala un bel passo avanti anche sulla partita dell’abitare inclusivo, già oggetto di nostre proposte in passato per cui il momento non era ancora propizio, e su cui auspichiamo vengano aumentate le risorse (attualmente 10 milioni) per le nuove progettualità, anche perché questi servizi, a metà fra il domicilio e la casa di riposo per non autosufficienti, saranno fondamentali per garantire migliore qualità di vita alle persone anziane e per contenere i costi.
Riteniamo del tutto opportuno definire obiettivi molto più ambiziosi per lo stanziamento di risorse destinate alle politiche di prevenzione, al fine di poter realizzare azioni realmente efficaci sia sul piano della Salute dei cittadini che dell’efficientamento della spesa sanitaria regionale.
Rimane invece ancora da chiarire la partita della grave non-autosufficienza: nonostante le rassicurazioni e i ragionamenti a vasto raggio dell’assessore, rimangono aspetti da approfondire sulla ventilata modifica del sistema di abbattimento rette e la spinta sui partenariati pubblico-privato.
In ogni caso attendiamo ancora il piano rivoluzionario dell’assessore più volte annunciato. In quella sede valuteremo anche gli effetti delle scelte effettuate negli ultimi tempi.
Un tema assolutamente rilevante da affrontare in questa ricchissima manovra di assestamento riguarda le politiche abitative: ci sono ancora troppe case inutilizzate, a fronte di moltissime persone che hanno necessità di trovare un’abitazione adeguata a prezzi giusti. Anche in questo caso, cercheremo di dare il nostro contributo attraverso alcune proposte emendative.
Vista l’imponente mole di risorse si potrebbe anche ripensare la misura di aiuto alla prima casa aumentando le cifre e rivedendo i parametri per consentire maggiore accesso a giovani coppie. Chiediamo ancora una volta che si rivedano quelle assurde limitazioni sui requisiti e si svincolasse il contributo dall’accensione del mutuo.
Le proposte che porteremo in aula mirano a potenziare i settori più critici che riteniamo non siano così ben attenzionati come meriterebbero: a tale riguardo cercheremo di proporre alcune modalità dell’utilizzo delle ingenti risorse ancora in attesa di allocazione, affinché vengano impiegate nel miglior modo possibile.
Convinti che le nostre proposte possano portare ad un miglioramento dei documenti di bilancio e ad una migliore allocazione delle risorse, ci auguriamo che la Maggioranza sappia coglierne lo spirito e condividerle nella pratica, così come l’Opposizione ha ritenuto di fare nei confronti di alcune norme della Giunta recentemente portate all’attenzione del Consiglio regionale.

Andrea Carli

Trieste, 17 luglio 2025

2797 - CAR-Relazione MIN_Assestamento 2025 definitiva

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