Trieste, 16.10.24 – «Anziché affrontare in maniera trasparente e adeguata una questione cruciale per i territori, come la gestione dei servizi idrici e il processo verso il gestore unico regionale, la Giunta Fedriga e il centrodestra nascondono sotto il tappeto le problematiche. A colpi di emendamenti tentano di sanare situazioni di crisi finanziaria come quella di Hydrogea, società che, a dispetto di quanto affermano gli amministratori, si trova in una circostanza estremamente critica e che potrebbe quindi non arrivare alla fusione che a questo punto rappresenta l’unica ancora di salvezza». Lo afferma il consigliere regionale Andrea Carli (Pd), relatore del ddl 26 intervenendo nel dibattito relativo agli incentivi di aggregazione per la gestione del servizio idrico integrato.
«Nonostante le intenzioni condivise a più riprese sul processo di aggregazione dei gestori, a oggi rileviamo che questo importante processo non è ancora stato affrontato con i dovuti approfondimenti, ma viene trattato in tutta fretta e sottosilenzio come dimostra l’emendamento di Fdi attraverso il quale si modifica la legge regionale 5/2024 (Incentivi di aggregazione gestione servizio idrico integrato) stabilendo che “le domande provenienti da Comuni che detengono una partecipazione nella società in house incorporanda sono ammissibili solo ove rappresentino una quota pari al 90 per cento del capitale sociale”. Questo si traduce in un assist al Comune di Pordenone per risolvere nella maniera più veloce possibile, e senza fare troppo rumore, la situazione di tracollo finanziario di Hydrogea» afferma Carli. «In questa situazione, Pordenone, forte della sua quota del 96 per cento ha svilito il ruolo degli altri Comuni soci, senza nemmeno un minimo di discussione all’interno dell’assemblea dei soci e senza aver fatto nulla per invertire una situazione che ha portato a questo dissesto finanziario. Ora si trova a prendere decisioni su come partecipare e come fare le fusioni sulle quali, immaginiamo, sarà anche l’unico a beneficiare di eventuali accordi, con buona pace di tutto il resto dei Comuni che invece rimarranno assolutamente sotto rappresentati e soprattutto incapaci di esprimere le esigenze dei loro territori».