Carcere Go: Fasiolo (Pd), accaduto l’inevitabile, serve più impegno

Pubblicato il martedì 23 Lug 2024

 

Gorizia, 23.07.24 «L’emergenza carceri è una tematica che va affrontata non solo a livello nazionale, ma anche dai Comuni e quindi dai sindaci e Consigli comunali che hanno il compito di nominare i garanti, cosa che hanno fatto solo due Comuni dei cinque che ospitano due case circondariali più Cpr. Questo lo denunciavo nei giorni scorsi in occasione di una visita alla casa circondariale e oggi è accaduto l’inevitabile, l’incendio e la rivolta nel carcere di Gorizia con le immaginabili conseguenze per carcerati e personale di polizia carceraria, intossicazioni e malori». Lo afferma la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) a margine della notizia dell’incendio nel carcere di Gorizia.

«Il penitenziario è ancora improntato sul concetto di pena espiazione, piuttosto che di un importante processo di crescita del singolo. Basta con i ritardi, sono necessarie risorse umane e finanziarie. Il numero esorbitante di suicidi di persone detenute e degli stessi operatori penitenziari, le condizioni di lavoro molto difficili e ad alto rischio di chi gestisce i penitenziari, la carenza di educatori e di assistenti sociali, la presenza non continuativa di medici di medicina generale, la carenza di psichiatra e psicologo (fatti salvi i detenuti sex offenders) sono deficit che vanno sanati, in una visione rieducativa della detenzione. Se è vero che in 28 istituti non vengono garantiti nemmeno tre metri quadrati per persona e le celle di Gorizia sono affollate, si ricerchino dunque misure alternative per le detenzioni brevi, consentendo al personale una vigilanza più mirata e ai detenuti maggiori spazi di apprendimento, interni ed esterni, per attività di lavoro vigilate in aziende o cooperative».

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