Bilancio: Martines (Pd), serve tavolo per questioni aperte su Campp

Pubblicato il venerdì 12 Dic 2025

 

Trieste 12.12.25 – «Sul Campp, come per il Cisi nell’isontino e a Trieste, entità queste che svolgevano in delega le funzione sulla disabilità, è ormai calata la scure. Restano tuttavia aperte due questioni: la controllabilità delle risorse che arrivano anche da privati e dai Comuni, confluendo poi nel bilancio dell’Azienda sanitaria; il trasferimento degli immobili. Serve dunque un tavolo tecnico-politico nel quale si individui il modo di compensare i soggetti, Comuni e consorzi, che si troveranno a dover trasferire loro proprietà all’azienda».

Lo afferma il consigliere regionale Francesco Martines (Pd) che, per evitare un trasferimento automatico della proprietà degli immobili all’interno dei quali si svolgono i servizi, attraverso un emendamento alla legge di Stabilità 2026 (a sua firma e dei consiglieri Carli, Moretti e Fasiolo) ha chiesto che “per il trasferimento all’Amministrazione regionale degli immobili si istituisca un tavolo di concertazione tra i Comuni, i Consorzi di Comuni, le Aziende sanitarie e la Regione al fine di delineare, con apposita intesa da raggiungersi entro il 31 dicembre 2026, la natura della compensazione dovuta ai proprietari degli immobili nonché i termini di dettaglio per il trasferimento degli immobili”.

«Ho chiesto – continua Martines – un anno di tempo per ragionare tutti assieme e, con oculatezza, valutare le differenti situazioni inerenti i diversi immobili, la loro provenienza e i finanziamenti pubblici e privati che hanno permesso di strutturarli e quindi capire quali potranno essere le forme di compensazione a favore degli attuali proprietari».

Secondo il consigliere dem, «i dubbi sul rischio di sanitarizzazione di tale delicata funzione, permangono nei pensieri di molti amministratori e delle tante famiglie della Bassa Friulana, perché quanto svolgeva il Consorzio assistenza medico psico pedagogico di Cervignano (come peraltro anche il Cisi e il Comune di Trieste) ha molto di sociale e poco di sanità. È un peccato che non si sia trovato un accordo complessivo sul territorio della Bassa Friulana per “inventarsi” un nuovo soggetto sotto forma consortile, in grado di accogliere al suo interno servizi sociali adesso incardinati sui comuni di Cervignano del Friuli e Latisana, e servizi sulla disabilità». È pur vero, conclude «che l’Ambito Agroaquileiese ha prodotto e finanziato uno studio molto interessante per un nuovo soggetto consortile che potrebbe, e dovrebbe, portare alla creazione in forma sperimentale di un “Ambito territoriale sociale unico nella Bassa Friulana”, all’interno del quale inserire anche alcuni servizi riguardanti la disabilità e la fragilità in generale».

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