Trieste, 15.10.24 – «La manovra autunnale è senza visione sul futuro, senza azioni decisive contro la povertà relativa che riguarda l’8,5 per cento delle famiglie del Fvg, inesistente rispetto all’immigrazione e non tiene conto di un calo demografico che fra qualche anno ci porterà ad avere bisogno di almeno 100mila nuovi cittadini. Il Fvg perde attrattività e la Giunta Fedriga stanzia 1,6 miliardi senza incidere sui problemi reali». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd), intervenendo nel dibattito sul ddl 26 “Assestamento bis”.
«Si finanziano misure, più o meno impattanti – denuncia Celotti – ma non politiche incisive e innovative che affrontino i problemi che abbiamo davanti, dalla denatalità, alla fuga dei giovani, passando per l’invecchiamento della popolazione e la poca attrattività che questa regione in generale dimostra». Queste, secondo la consigliera dem, «sono le emergenze sociali, che si trasformano in emergenze economiche e in emergenza per la tenuta del sistema. E invece non troviamo nulla sulla povertà, quando, viste le entrate straordinarie a disposizione, una redistribuzione sarebbe più che doverosa. Nulla sull’integrazione, salvo la dovuta (e non voluta) riduzione degli anni di residenza per accedere all’edilizia sovvenzionata. Nulla per sostenere i Comuni, la loro riorganizzazione e il personale degli enti locali. E ancora nessuna politica industriale all’orizzonte, né una strategia organizzativa per lo sviluppo di un’economia sostenibile per l’entroterra». In sintesi, conclude Celotti, «le sfide rimangono inaffrontate, dalla revisione del welfare per le famiglie con figli, che determinerebbe un quantomai necessario aumento dell’occupazione femminile a fronte delle necessità di personale del mondo produttivo, sanitario e degli enti locali, al fallimento nell’arginare la fuga dei giovani (se ne sono andati in 30mila dal 2011 al 2023). E ancora la mancanza di una politica di contrasto alla denatalità. Davanti a tutte queste problematiche la Giunta Fedriga risponde con scelte di breve gittata, che ci porteranno a perdere l’ennesima e forse ultima occasione di sviluppo e rilancio per la nostra regione».