Ambiente: Celotti (Pd), su conferimenti sfalci verde Regione si attivi

Pubblicato il sabato 18 Mag 2024

 

UDINE 18.05.24 «Seppur di competenza dello Stato è importante che la Regione Fvg, seguendo l’esempio di altre Regioni come la Liguria, si attivi firmando un interpello al ministero dell’Ambiente per affrontare le problematiche relative al trattamento degli scarti vegetali di sfalci e potature eseguiti dalle aziende che si occupano della manutenzione del verde». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) intervenuta oggi a Feletto Umberto al convegno “La foresta urbana, da polmone verde da salvare a rifiuto da smaltire”.

«Le imprese che in Fvg operano nella manutenzione del verde sono circa 600 e si trovano difronte al fatto che gli scarti della manutenzione sono catalogati come rifiuti speciali e devono quindi essere smaltiti in appositi centri autorizzati che, peraltro, sono anche in numero assai limitato, soprattutto nella provincia di Udine, e non riescono comunque a far fronte a tutte le necessità di conferimento. A questo si somma il problema principale, ossia la questione dei costi che pesano sulle imprese e quindi, a cascata, sui cittadini che usufruiscono di questi servizi. Proprio per questo – continua Celotti – è necessario che la Regione Fvg affronti direttamente il problema, senza aspettare, inerme, che altri facciano qualcosa. Sappiamo che a livello nazionale è prevista una modifica normativa che punta a equiparare questi materiali residui ai rifiuti urbani, il che aprirebbe però al problema del conferimento nelle ecopiazzole comunali, che attualmente non possono ricevere questi materiali e che comunque non sarebbero in grado di assorbire le quantità prodotte dal comparto. Ma la vera soluzione al problema dovrebbe essere la loro riclassificazione in sottoprodotti, per promuoverne il riutilizzo virtuoso, per esempio come biomassa. Gli stessi scarti vegetali, infatti, se prodotti da aziende agricole sono classificati come sottoprodotti e mantengono un valore».

In definitiva, è l’appello di Celotti «il presidente Fedriga, anche nel suo ruolo di presidente della Conferenza Stato-Regioni, avvii un’interlocuzione con il ministero per risolvere il problema. E mentre si cerca una nuova definizione normativa la Regione può avviare un serio ragionamento programmatorio sia in tema di aree di stoccaggio che di impianti, che sono temi di sua competenza, per rispondere alle necessità di una filiera che come abbiamo ascoltato oggi rischia di bloccarsi se la politica non saprà dare le giuste risposte, con ricadute importanti sia sull’ambiente, sia sui servizi ai cittadini».

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